Negli occhi c’è il clamoroso poker servito in campionato meno di dieci giorni fa, ma non sarà e non può essere lo stesso Napoli. Non abbiamo la palla di vetro, semplicemente quella versione così opaca e in difficoltà si era vista di fatto mai in tutta la splendida stagione degli azzurri, e il Milan lo sa. Non può pensare di avere vita facile nel meraviglioso derby di Champions, una partita attesissima perché mette di fronte due italiane nei quarti della coppa più prestigiosa, e questo vuol dire che una andrà in semifinale, nella speranza che anche l’Inter riesca ad arrivarci, così da avere un nuovo derby e una nostrana in finale.
Il calcio italiano protagonista nei quarti con sei squadre nelle tre competizioni, Milan-Napoli è la rappresentazione plastica di questo aprile stellare. Entrambe di certo avrebbero preferito non sfidarsi a vicenda, d’altro canto meglio evitare City, Bayern o Real. Il momento, però, non è esattamente il più brillante per entrambe: Pioli, al di là dello 0-4 del Maradona, sta faticando in campionato e lo 0-0 con l’Empoli pesa nella corsa Champions, gli azzurri hanno vinto ma non convinto a Lecce e soprattutto hanno perso Osimhen, ora ufficialmente, di certo per l’andata, forse persino per il ritorno.
Sarà allora Giroud contro Raspadori, due attaccanti agli antipodi, Leao contro Kvaratskhelia, e qui i giocatori si assomigliano ma poi non così tanto, sarà uno scontro tra difese a quattro, perché di certo il tecnico rossonero riproporrà quanto visto dieci giorni fa. Squadra che vince non si cambia, ma a cambiare sarà l’atteggiamento dei ragazzi di Spalletti, col freno a mano forse in un campionato già vinto, ma di certo non in una Champions in cui giocano i quarti per la prima volta e vorrebbero inseguire il grande sogno di giocare anche la prima semifinale. E poi chissà: una competizione in cui da ora in avanti bastano appena tre vittorie, una sfida epica tra chi ha vinto lo scorso scudetto e chi vincerà il prossimo. In palio c’è tantissimo, per il Milan rendere meravigliosa una stagione fin qui ancora indecifrabile, per il Napoli trasformare un’annata vincente in una trionfale. E soprattutto, fornire all’Europa il miglior spot possibile per il calcio italiano.