Champions League

Napoli, Kim Min Jae: “La città potrebbe paralizzarsi per lo Scudetto”

Kim Min Jae
Kim Min Jae, Napoli - Foto LiveMedia/Lisa Guglielmi

“Ogni partita è molto dura e non credo che dovremmo ancora pensare alle semifinali. Dobbiamo concentrarci prima sui quarti di finale e trattare ogni partita come una finale. Lo scudetto? Non riesco a immaginarlo, in realtà. Ogni volta che un giocatore esce, i tifosi corrono per scattare una foto, il che mostra quanto la città sia già coinvolta emotivamente. Credo potrebbe paralizzarsi per lo scudetto”. E’ a Napoli da meno di un anno, ma il difensore coreano Kim Min-jae sembra aver capito già bene l’anima della città e la passione che lega il capoluogo campano alla squadra. In un’intervista rilasciata al sito ufficiale dell’Uefa in vista dell’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Milan, il centrale di difesa spiega il suo stato d’animo: “Mi sto concentrando su come giocare meglio e impedire agli avversari di segnare. Penso principalmente a quello. Cerco di parlare con i miei compagni di squadra. Penso sia il peso maggiore per noi, dal momento che altri dicono che ci stiamo avvicinando alla vittoria del campionato e che abbiamo il potenziale per vincere la Champions League: c’è molta pressione – ha ammesso il nazionale sudcoreano – Tuttavia stiamo anche cercando di godercela il più possibile: quanto ci divertiremo alla fine sarà determinato dai risultati. Io credo di essere considerato uno dei migliori difensori d’Europa solo perché la mia squadra attuale sta giocando davvero bene”.

L’ex giocatore del Fenerbahce è amatissimo a Napoli, che gli ha dedicato un murales in città. “Ancora non l’ho visto, ma ho ricevuto molte foto dalla mia famiglia e dai miei amici che l’hanno visto. Venire considerato così tanto in città, e sapere che la gente mi ama, mi fa sentire molto onorato – ha proseguito – Ecco perché sento di dover impegnarmi di più quando indosso la maglia del Napoli. Penso di aver fatto del mio meglio in ogni partita. Ogni giocatore, non solo io, ha giocato sempre per la squadra ottenendo buoni risultati. Per questo siamo amati. Io sono solo uno di loro. Non sono l’unico amato dai tifosi. Penso che facciamo del nostro meglio e l’atmosfera che si respira in squadra sia molto buona; stiamo vincendo con stile. Per questo siamo amati”.

Tanti meriti li ha Spalletti: “Prima di tutto, penso che il suo approccio strategico influisca, ovviamente, ma il fattore decisivo è la sua passione. Non ho mai visto un allenatore come lui (da questo punto di vista, ndr). La sua passione supera facilmente quella di qualsiasi altro giocatore. Ha una grande voglia di vincere le partite. La squadra è molto aggressiva, non ha paura di nulla, credo che l’influenza dell’allenatore sia decisiva in questo senso“. Da valutare Victor Osimhen, in dubbio per il match di andata. Un’assenza che sarebbe pesante, perché l’ex Lille “è estremamente influente nella squadra. È considerato giustamente uno dei migliori giocatori al mondo. Non attacca solo, aiuta in difesa. Non posso dare una percentuale effettiva in termini di quanto stia contribuendo alla squadra, ma sta contribuendo molto – ha sottolineato – Ci incoraggia sempre con la sua energia positiva. È un giocatore di livello mondiale. Il mio soprannome ‘mostro’? E’ rimasto quando ho iniziato a giocare a livello professionale nella K-League. Credo sia arrivato perché sono forte fisicamente e sono anche abbastanza veloce. In più mi diverto tanto a lottare in campo”.

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