Milan e Inter, Stefano Pioli e Simone Inzaghi. A braccetto per tutto lo scorso campionato, idem in questo. Ma con prospettive totalmente diverse: nel 2021/2022 si lottava per lo Scudetto, vinto dal Milan con 86 punti contro gli 84 dei nerazzurri, quest’anno invece è la corsa a chi perde più punti. Con un orizzonte impensabile sino a qualche settimana fa: entrambe le squadre rischiano di non riuscire a qualificarsi per la prossima Champions League, uscendo dalle prime quattro in classifica.
I dati nudi e crudi sono terrificanti sia per Pioli che per Inzaghi: nelle dieci partite del girone di ritorno sono quattordici i punti conquistati, media 1,40 a partita. Il Milan ha un punto in più dell’Inter (52 vs 51) e la classifica delle milanesi è persino migliore rispetto alla realtà visto che la Juventus, con i 15 punti di penalizzazione, è dietro in questo momento. Già sembrava inaccettabile il fatto che entrambe le squadre avessero abbandonato la lotta Scudetto a gennaio. Ma vivere queste ultime nove giornate con l’acqua alla gola, giocandosi punto a punto un finale pieno di punti interrogativi con Lazio, Roma e Atalanta, è fallimentare.
Sfortuna, parate, pali, traverse. Non esistono giustificazioni per un campionato del genere. Neanche quel sogno chiamato Champions League con entrambe le milanesi che hanno la possibilità di arrivare in finale nella competizione europea più importante: l’Inter giocherà il doppio confronto con il Benfica, il Milan contro il Napoli. Qualificarsi per le prime quattro non trasformerebbe il campionato in positivo, ma eviterebbe quantomeno un disastro economico non di poco conto. Milan e Inter a braccetto nella mediocrità. Nove giornate, nove partite, per evitare qualcosa di impensabile. E con l’occhio attento alle partite di Roma e Atalanta. Un salto all’indietro a cui sia Pioli che Inzaghi dovrebbero risponderne in prima persona.