Il confine tra l’appuntamento con la storia e l’occasione imperdibile è sottilissimo per Cremonese e Fiorentina nel giorno della semifinale di andata di Coppa Italia. Lo dimostra la reazione delle tifoserie. Quasi 4.000 i tifosi viola attesi a Cremona con tanto di coreografia. Sold out facile da prevedere per i grigiorossi. La cornice sarà quella delle grandi occasioni, al resto penseranno i 22 in campo. Per la Cremonese è la seconda semifinale di Coppa Italia in tutta la sua storia, a 35 anni dall’ultima volta. Numeri diversi invece per la Fiorentina che è la quinta squadra per partecipazioni al penultimo atto della competizione, dopo Juventus, Inter, Milan e Roma. Sei le vittorie maturate su 18 semifinali raggiunte. E c’è voglia di tornare a vincere a 22 anni dall’ultima coppa alzata. L’occasione è imperdibile e sarebbe un delitto mancarla, anche se questa Cremonese ha dimostrato che, senza pressioni e con la testa leggera, può essere un pericolo per tutti. Lo sanno bene Roma e Napoli, ma anche i numeri offrono un quadro che vede la squadra di Ballardini in cima a tutti per gol segnati in questa edizione della Coppa Italia (11).
Pochi i dubbi per il tecnico di Ravenna. Carnesecchi agirà tra i pali, alle spalle del trio difensivo formato da Aiwu, Bianchetti e Vasquez. A centrocampo spazio a Sernicola, Benassi, Castagnetti, Galdames e Valeri a sostegno della coppia d’attacco Dessers-Tsadjout. Okereke (capocannoniere in Coppa Italia dei grigiorossi) è fuori dai convocati e deve ancora aspettare per tornare disponibile. Sponda viola, invece, recupera Jovic, che partirà dalla panchina. Dopo la panchina a San Siro, Nico Gonzalez torna titolare, mentre per gli altri due posti del reparto offensivo Italiano deve risolvere due ballottaggi: Barak o Bonaventura, Ikone o Sottil. Si va verso la staffetta per entrambi i ruoli, mentre in difesa saranno decisive le sensazioni di Milenkovic, reduce da un attacco influenzale. Il serbo è convocato, ma Martinez Quarta al momento sembra favorito. Nessuno vuole mancare all’appuntamento con la storia, ma Italiano non vuole correre rischi all’imbocco del mese del tour de force.