Calcio

Calci e pugni al dirigente malato di Sla, Stefano Turchi: “Così non si fa calcio, sono distrutto moralmente”

Foto Antonio Fraioli

Un nuovo episodio di violenza proveniente dai campi di periferia, in questo caso dalla partita riservata agli Allievi Élite under 17 tra Brusaporto e Uesse Sarnico. Il dirirgente del settore giovanile agonistico del Brusaporto, Stefano Turchi, malato di Sla, è stato aggredito con calci e pugni dal genitore di un calciatore della squadra avversaria. L’ex calciatore, che ha scoperto nel 2007 di avere la Sla e a causa delle difficoltà a camminare ora si muove su una sedia a rotelle, è stato medicato all’ospedale di Seriate e curato dopo la diagnosi di un trauma cranico rilevato dalla Tac.

“Così non si fa calcio, sono distrutto moralmente – commenta Turchi -. Sono anche spaventato al pensiero che una persona come me che ama il calcio e che si trova in condizione di non potersi difendere può diventare vittima di una tragedia. Sto pensando di abbandonare tutto, di farmi indietro, nonostante tutta la mia vita sia stata dedicata al calcio”.

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