Serie A

The Mindgame

Napoli Milan di questa sera mi ricorda uno di quei film con i “mindgame” dove il protagonista inizia a instillare nella mente dell’antagonista dubbi fino a farli diventare paranoie, andando a minare le sue certezze e le sue sicurezze. Un gioco mentale.  Quello del Milan che va al Maradona e ne rifila 4 al Napoli, orfano di Osimhen, con ferocia, mentalità e barra dell’attenzione alta per tutti i 90′. Il Milan che torna a fare il Milan e i risultati si vedono.

Preparata bene, benissimo. La maggiore fonte di gioco dei partenopei quest’anno è Lobotka e Pioli pensa bene di francobollargli Bennacer per impedirgli di tessere qualsiasi trama di gioco, obiettivo riuscito, al suo fianco un Tonali straordinario e un Krunic, che ruba meno l’occhio, ma è ovunque in raddoppio e funge da equilibratore come terzo di centrocampo. La seconda chicca è Brahim Diaz di nuovo largo a destra, come visto con la Juventus a San siro, con licenza di accentrarsi e di trovare quella posizione tra le linee che manda in tilt le squadre avversarie. Lo spagnolo ha eseguito alla perfezione, il Napoli non riusciva mai a prendergli le misure e già che c’era ha pensato anche di segnare un gol pesantissimo. Non è un fenomeno Brahim, vero, ma a volte ho trovato ingenerose le critiche verso di lui. Non si estrae mai dalla lotta, ha capacità di giocata e soprattutto è l’unico in rosa che abbia la concezione del giocare tra le linee…e non è poco.

Al Maradona c’è il Milan che torna a fare il Milan e i risultati si vedono. Preparata bene, benissimo

Il terzo e ultimo punto chiave del match, è Rafael Leao. Nel Milan “classic version” si trova benissimo e torna a fare l’iradiddio, partendo largo da sinistra e con licenza di “fai un po come ti pare”. Prima la apre con la dolcezza di un cucchiaino di zucchero, poi la chiude con la cattiveria di pugile che manda k.o. l’avversario. Tra l’altro il buon Rafa fa impazzire anche i tifosi sui social, prima – in settimana – con un like a un tifoso che gli chiedeva un goal contro il Napoli visto che non gliel’aveva mai fatto e poi con una frecciatina a Costacurta  che nel pre match aveva detto che per lui il portoghese “non è un campione” e che il Milan “sta annaspando e ha l’ansia”, la risposta? un tweet secco  “L’ansia”.  E Leao se la ride…in attesa della firma che i tifosi aspettano ormai da troppo tempo.

Eravamo rimasti al “mindgame”, al Milan che sornione scava nelle solide sicurezze del Napoli, rifilandogli 4 gol al San Paolo, instillandogli il dubbio… e salutando con un “ci rivediamo in Champions”. Certo, sarà tutta un’altra storia, ma non c’è già un vincitore come nella narrazione precedente. Sarà battaglia.

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