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Masters 1000 Miami 2023: l’analisi del tabellone di Matteo Berrettini

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto Ray Giubilo

Vincere è importante, ma per farlo deve innanzitutto ritrovare fiducia in sé stesso. La speranza è che il Masters 1000 di Miami 2023 possa essere il torneo del riscatto per Matteo Berrettini, che ancora non si è del tutto ripreso dopo un 2022 caratterizzato da tanti problemi fisici e privo di soddisfazioni (ad eccezione dell’Australian Open e della parentesi su erba). L’azzurro aveva iniziato alla grande la nuova stagione, disputando una United Cup notevole con tanto di successi ai danni di Ruud e Hurkacz, ma purtroppo non è riuscito a ripetersi a Melbourne. Il match point fallito al quinto set del primo turno contro Murray grida vendetta e, al momento, rappresenta le cosiddette sliding doors di questo 2023.

Dopo quel match, Berrettini ha infatti deciso di fermarsi per oltre un mese, svolgendo quella preparazione fisica che gli infortuni gli avevano impedito di fare a tempo debito, ovvero nella off-season. Una scelta che finora non sta pagando, visto che al ritorno in campo il giocatore romano ha accusato il problema opposto, ovvero la mancanza di match giocati. Fin da subito Berrettini ha dato l’impressione di aver bisogno di disputare più partite ed è proprio questo il motivo che lo ha spinto a “scendere” a livello Challenger, prendendo parte all’Arizona Tennis Classic a Phoenix. Nel suo futuro c’è ora il Miami Open, che disputerà da testa di serie numero 19. Ecco l’analisi del tabellone.

Berrettini esordirà direttamente al secondo turno e lo farà contro il vincente del match Galan-McDonald. Tra i due fa sicuramente più paura lo statunitense, che ha già vinto 12 match in stagione e si trova più a suo agio sul veloce. Berrettini tuttavia ha vinto entrambi i precedenti (l’ultimo nella semifinale del torneo di Napoli lo scorso anno) e partirebbe favorito, ma guai a sottovalutare McDonald, che lo scorso anno si è spinto fino al terzo turno in Florida, sconfiggendo sulla sua strada un top 30 come Dimitrov. Qualora dovesse vincere Galan, invece, ecco che per Berrettini le cose si metterebbero ancora meglio. Il colombiano fatica infatti sul cemento e ha vinto solamente uno degli otto match disputati in stagione.

In rotta di collisione al terzo turno con Matteo ci sarebbe Alex De Minaur, quindicesima forza del seeding. L’australiano è reduce dal titolo vinto ad Acapulco e occupa la nona piazza della Race, tuttavia sulla carta non è troppo superiore a Berrettini. Non a caso i precedenti sono in parità (1-1) e i due giocatori sono complementari, con la potenza di Matteo opposta alla rapidità del giocatore aussie. Se Berrettini dovesse portare a casa anche il secondo match, si prospetterebbe un ottavo di finale di fuoco contro Daniil Medvedev, che ha vinto 19 degli ultimi 20 incontri disputati e raggiunto la finale negli ultimi quattro tornei a cui ha preso parte. Ovviamente per l’azzurro il compito sarebbe ai limiti dell’impossibile, tuttavia già arrivare a disputare quel match sarebbe una grande vittoria.

Sicuramente le aspettative su Matteo sono alte, ma avere fretta non serve e neppure rimuginare sulle delusioni recenti. L’augurio è che l’azzurro possa ritrovarsi a Miami e magari tornare a vincere (oltre che, si spera, convincere). Nel complesso il sorteggio non è stato troppo negativo e le possibilità per fare bene ci sono, ma servirà una versione migliore di quella vista tra Indian Wells e Phoenix. Vincere aiuta a vincere? Sì, e ciò che un eventuale successo permetterebbe di fare a Berrettini è quel clic mentale che finora lo sta limitando. Essere delusi per le ultime prestazioni è sacrosanto, ma ciò che non bisogna perdere è la fiducia, fiducia in un tennista che vale più della classifica attuale e che il tennis italiano spera di rivedere al suo meglio.

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