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Cori e gesti antisemiti, Abodi: “C’è un deficit culturale che nel 2023 è insopportabile”

Andrea Abodi
Andrea Abodi - Foto Giampiero Sposito/FIT

“Come ministro per lo sport sento di porre le scuse alla comunità ebraica, anche se certamente non bastano, perché c’è bisogno di un impegno più sistematico. Anche il sistema sportivo e nella fattispecie la Lega Serie A e i club si devono assumere ulteriori responsabilità facendo in modo che chi si comporta come abbiamo visto ieri non entri più negli stadi. È evidente come ci sia un deficit culturale che nel 2023 diventa insopportabile. Credo che da un lato bisogna cercare di reprimere questo tipo di comportamento, dall’altro bisogna lavorare per prevenire”. Lo ha dichiarato il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, al GR1, in riferimento al tifoso laziale entrato allo stadio con la maglia “Hitlerson 68” e a vari cori antisemiti. “Bisogna intensificare ulteriormente la collaborazione con i club e con le leghe. È del tutto evidente che entrare con una maglietta del genere non possa passare inosservato e il fatto che durante una partita rimanga come se nulla fosse, non soltanto per il numero 88, il cui significato è noto a tutti, ma addirittura con quella denominazione irripetibile, vuol dire che abbiamo ancora degli enormi margini di miglioramento sui quali dobbiamo tutti sentirci mobilitati. Dopodiché mi aspetto che di fronte a cori del genere il resto dello stadio si faccia sentire”.

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