E’ bufera social ai danni di Gianni Infantino, oggi rieletto presidente della Fifa per acclamazione, che nel corso del suo discorso ha paragonato la sua campagna elettorale a quanto avvenuto in Ruanda dopo il genocidio del 1994 in cui furono massacrate 800.000 persone: “Chi sono io per arrendermi….Ciò che questo Paese ha sofferto e come questo Paese si è rialzato (il Ruanda, ndr) è fonte di ispirazione per il mondo intero. Quindi, di certo non potevo arrendermi io. Sono rimasto, ho continuato a fare campagna elettorale, sono stato eletto presidente della Fifa”.
Sdegno da parte della stampa inglese, soprattutto del Telegraph: “Il suo distacco dalla realtà è in stato così avanzato che da tempo ha reso superflua la satira. Quindi, per quanto allettante possa essere soffermarsi sull’assurdità di Infantino che invoca la tragedia del Ruanda per i propri fini, l’unica risposta appropriata è quella del puro disprezzo. Infantino ha l’abitudine di andare fuori giri. Ma questo particolare parallelo sembrava premeditato, il che non fa che peggiorare le cose. La semplice idea che non veda alcun problema nel confrontare il suo percorso con quelli dei tutsi ruandesi annientati dalla barbarie medievale dimostra che non è adatto a ricoprire alcun ruolo, figuriamoci a governare l’unico sport veramente globale”.