Wimbledon, quante polemiche. Nel giorno più affascinante di tutto il torneo, “Manic Monday” con tutte e sedici le partite degli ottavi di finale maschili e femminili, impazza la discussione sul favoritismo che gli uomini ricevono rispetto alle donne nel programma giornaliero. Prendiamo il programma odierno (che poi segue lo stesso schema dei giorni precedenti): nei due campi principali (centrale e uno) si disputano sei partite e quattro sono sempre riservati agli uomini contro le sole due delle donne. Questo significa che nella prima settimana di torneo si sono giocate trentasei partite (diciotto sul centrale e diciotto sul campo numero uno) e ben ventiquattro sono state maschili contro le dodici femminili.
C’è di più. Nella giornata odierna tre delle partite più interessanti della giornata, ovvero Kerber-Muguruza, Halep-Azarenka e Ostapenko-Svitolina, sono state relegate sul campo numero due e sul campo numero dodici di Wimbledon. In molti non hanno neanche digerito il fatto delle quattro partite alle ore 11:30 locali in contemporanea, tutte femminili. A discolpa degli organizzatori questa decisione invece è sensata perché in una giornata dove si aspetta la pioggia è fondamentale cercare di far finire prima le partite femminili visto che martedì si disputano interamente i quarti di finale del singolare femminile.
L’appeal del tennis maschile è senza dubbio superiore a quello femminile, soprattutto in questo momento storico dove i vari Federer, Nadal, Djokovic e Murray oscurano nella quasi totalità il tennis in gonnella. Ma la domanda vera è: questo giustifica la programmazione di Wimbledon o è troppo sbilanciata? A voi la risposta.
Only reason Djokovic on Ct 1 ahead of Kerber-Muguruza, Ostapenko-Svitolina or Vika-Halep is #Wimbledon tradition of devaluing women, right?
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) July 10, 2017