La telenovela Donnarumma sembra davvero finita: ci sarebbe infatti un accordo totale tra il Milan, il giocatore e Mino Raiola con la firma che ormai apparirebbe solo una formalità. Il classe ‘99 andrebbe a percepire ben 6 milioni di euro a stagione per quattro anni con una clausola rescissoria che si aggira sui 75 milioni di euro. Cifre incredibili se si pensa all’età del ragazzo che diventerebbe il terzo calciatore italiano più pagato (dopo Pellè e Verratti). Ma nel rinnovo di contratto non ci sono numeri che interessano solo Gigio. Infatti nella trattativa potrebbe essere inserito anche l’acquisto del fratello maggiore. Antonio Donnarumma, anche lui portiere ha militato nel Genoa (solo una presenza all’attivo) e spesso è stato mandato in prestito in avventure poco esaltanti. Quest’anno ha difeso i pali dell’Asteras Tripolis, nella massima divisione greca; ora invece dovrebbe fare il terzo portiere dei rossoneri andando a guadagnare la bellezza di 1 milione l’anno. Antonio diventerà con ogni probabilità il terzo portiere più pagato al mondo passando da una semi sconosciuta squadra greca al sogno di vestire la maglia rossonera. Difficilmente calcherà il campo ma ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio di fratelli (o amici) inseriti in un contratto.
In passato ci sono stati eclatanti casi di fratelli d’arte inclusi in una trattativa e quello di Donnarumma è solo l’ultimo di una lunga lista. Uno dei più famosi è senza dubbio quello di Digao, fratello minore di Kakà. Lo stesso Kakà dopo essere approdato al Milan ne chiede l’acquisto. Galliani esegue e Digao che era in forza al San Paolo è pronto a difendere i colori rossoneri. L’avventura del giovane brasiliano però non procede come lui avrebbe sperato: viene mandato in prestito al Rimini dove colleziona 23 presenze. Nel 2007 torna alla base dove ha la possibilità di esordire in Serie A. Dal 2008 in poi viene trasferito sempre con la formula del prestito al Lecce, allo Standard Liegi, al Crotone e infine al Penafiel in Portogallo. Mentre Kakà vince tutto con Milan e Real Madrid, il fratello disputa appena 13 partite in 5 anni dimostrando che a certi livelli c’entra ben poco. Termina la carriera ai New York Red Bulls in MLS ritirandosi alla giovane età di 27 anni.
Storia simile quella di Hugo Hernan Maradona che viene ingaggiato dal Napoli nel 1985 su pressione del fratello Diego. Essere imprigionati nel cognome del calciatore più forte di sempre non deve essere cosa facile. La situazione si complica se lo stesso Diego ti definisce addirittura più forte di lui. All’età di 18 anni molti affermavano che la sola differenza tra i due stava nel piede con cui calciavano. Inutile dire che si sbagliavano. Hugo vive quindi la sua carriera nell’ombra del fratello girando diversi campionati tra cui quello giapponese, spagnolo, argentino, austriaco e ovviamente quello italiano dove dopo una breve parentesi viene scaricato dall’Ascoli. Lo stesso copione riguarda Massimiliano Vieri. La Juventus acquista suo fratello Christian e anche lui viene chiamato per giocare nelle giovanili bianconere. Come prevedibile viene mandato in prestito disputando parecchie stagioni nelle serie minori. Le due migliori stagioni le sigla probabilmente con l’Ancona segnando 22 reti in 61 partite. Max Vieri, a parte qualche ritiro estivo non farà nemmeno una presenza con la Vecchia Signora. Conforme anche le storie di Seedorf e Djorkaeff: Chedric Seedorf, seguì il fratello Clarence nelle sue annate all’Ajax, all’Inter e al Real Madrid. Micha Djorkaeff invece ottiene un periodo di prova con l’Inter per poi finire a giocare al Kaiserslatutern.
Tra i casi minori ma più recenti si segnalano quelli di Kondogbia e Jose Mauri, entrambi in forza nel nostro campionato. Evans Kondogbia nella trattativa che ha portato il fratello in neroazzurro, viene acquistato dalla stessa Inter per poi essere mandato in prestito in club di Lega Pro e Serie D. Juan Mauri, fratello maggiore del più talentuoso Jose viene anche lui acquistato dal Milan dopo aver disputato alcune stagioni non indimenticabili nelle serie minori argentine.
Il calcio di oggi è pieno di storie simili. Non sempre però i protagonisti vengono agevolati. Infatti un cognome può pesare non poco nella carriera di un calciatore. Ne sono la prova lampante i vari Digao, Hugo Hernan Maradona e Max Vieri che nonostante abbiano acquisito una buona popolarità hanno vissuto una carriera sempre all’ombra dei fratelli.