L’ipotesi dell’azionariato popolare in casa Inter sembra essere tornata prepotentemente di moda. Il precursore di questa linea è da rintracciare nella figura di Carlo Cottarelli, senatore in quota PD che non ha mai abbandonato l’idea. Il senatore, ai microfoni di Libero, ha voluto parlare della possibilità che il mondo nerazzurro possa avvicinarsi a quello del Bayern Monaco, per esempio. Per fare ciò, secondo Cottarelli, serve un cambio di marca in primis da parte del presidente Steven Zhang. Cottarelli ha dato un’opinione anche sulla stagione dell’Inter finora e sull’ipotesi nuovo stadio.
Queste le parole di Cottarelli. Sulla stagione dell’Inter: “Fatta la tara per l’annata straordinaria del Napoli, non stiamo andando poi così male. Il problema non è Inzaghi, ma sono le casse vuote. Sono due anni che la squadra deve fare campagna acquisti cercando di chiudere in attivo. E non c’è due senza tre. Così non è semplice vincere…“.
Sul progetto di azionariato popolare: “Non è un progetto di scalata per prendere il controllo dell’Inter, ma un piano di azionariato popolare che permetta ai tifosi di portare un sostegno economico alla società, come nel Bayern Monaco. Senza una forte campagna pubblicitaria, abbiamo raccolto circa 80mila interisti che hanno indicato l’intenzione di investire 212 milioni di euro. Con una buona campagna pubblicitaria si potrebbe magari arrivare al doppio. Ma per una squadra come l’Inter si parla di cifre che sfiorano il miliardo e per questo stiamo cercando partner esterni. A meno che il presidente Zhang non cambi idea sulla possibilità di una collaborazione tra l’attuale proprietà e l’azionariato popolare”.
Sull’ipotesi del nuovo stadio: “Il problema è che mantenere uno stadio come San Siro vuoto costa un sacco di soldi. Per me andrebbe ristrutturato come sta facendo il Real Madrid, ma certo a questo punto le società stanno considerando altre soluzioni. Stadio di proprietà? Certo che mi piacerebbe, ma non lo vorrei mai da 40mila posti, visto che entrambe le squadre milanesi riescono a richiamare allo stadio 70mila tifosi. Sarei favorevole anche a uno stadio in comproprietà. Per me San Siro è lo stadio dell’Inter e immagino che i milanisti lo considerino lo stadio del Milan. La cosa non mi turba”.