L’esordio nello staff della nazionale azzurra di sciabola vissuto a Padova in occasione del Trofeo Luxardo è stato “emozionante, bellissimo, seppur in altra veste”. Parola di Aldo Montano che ha fatto la comparsa nel gruppo di Zanotti nella storica tappa del circuito di Coppa del Mondo degli sciabolatori. “Ho risentito l’adrenalina delle pedane stando accanto ai ragazzi e ne sono felice. Sono tornato a casa, nella mia famiglia. Ho avuto tanto dalla scherma ed è arrivato il momento di restituire qualcosa”, racconta l’olimpionico di Atene 2004, cinque medaglie in altrettante partecipazioni ai Giochi Olimpici, un mito per gli atleti ai quali ora fa da figura di supporto. E aggiunge: “Percepisco l’importanza di essere qui, per dare una mano, per portare il mio contributo. Sono stato entusiasta della chiamata del CT, perché entrambi crediamo che l’esperienza serva a qualcosa, e io metto tutta quella che ho maturato in tanti anni da atleta a disposizione della causa della Nazionale italiana di sciabola, questa è la mia missione”, continua il campione livornese.
C’è ottimismo per il futuro: “Ci sono tanti giovani che avanzano, c’è voglia di fare, il Responsabile d’arma e lo staff tecnico stanno facendo un ottimo lavoro e io cercherò di fare la mia parte, dando un apporto importante proprio adesso che si entra nella Qualificazione Olimpica – chiosa Montano -. Ne ho vissute ben cinque, è un periodo differente da tutti gli altri: il carico di pressione e responsabilità è enorme. Sembra tutto dovuto e scontato, ma arrivare ai Giochi è difficile, non bisogna commettere passi falsi e l’obiettivo è qualificarsi puntando sullo spirito di gruppo sia al maschile che al femminile. Abbiamo una grande squadra, che non è l’insieme di quattro individualità, ma è composta da tutti i ragazzi che vivono e condividono l’ambiente della Nazionale. Tutti insieme per un’unica missione”.