Adesso l’Aston Martin fa paura persino alla Red Bull. Se i test potevano darci indicazioni soltanto parziali, il venerdì di prove libere non lascia spazio a misunderstanding di sorta: Fernando Alonso è il più veloce nelle FP2 e non si tratta di un caso. L’asturiano rifila un decimo abbondante sia a Verstappen che a Perez (il più veloce al mattino) e si candida sia alla pole position che almeno al podio in gara in Bahrain, in un primo appuntamento del Mondiale più lungo di sempre che si appresta a essere elettrizzante.
Un salto di qualità clamoroso per una vettura, quella inglese, che proprio sul fronte della velocità di punta e della capacità di mettere insieme un giro veloce degno di questo nome aveva alzato bandiera bianca la scorsa stagione, affidandosi alla bravura di Vettel in gara e alla buona consistenza di Stroll (già in pista oggi dopo l’infortunio e con tempi discreti considerando che ha saltato i test) per portar via punti dai vari appuntamenti stagionali. Con questo squillo, Alonso dimostra che sì, per la vittoria sarà un gioco a tre, ma senza la Mercedes, indietrissimo sia con Russell che con Hamilton e senza mostrare segnali incoraggianti nemmeno nel passo gara.
Il terzo incomodo, per fortuna su buoni livelli, è una Ferrari che per ora non brilla, ma che probabilmente era un po’ giù di motore al venerdì in attesa di mostrare sabato, quando conta davvero, il suo potenziale al massimo. Bene Leclerc, sia nel giro secco che nel passo gara, ma lontano dalla “zona podio” ipotetica se ci limitiamo ai tempi (mezzo secondo da Alonso), meno bene Sainz, che nelle Fp1 ha commesso un brutto errore e si è piazzato soltanto quattordicesimo a fronte del quarto posto del monegasco: non un buon viatico per lo spagnolo che aspira a non essere considerato meno del compagno.
Una sorpresa, o una conferma che dir si voglia, quella della competitività improvvisa di Alonso e dell’Aston Martin, ma c’è da registrare come sembri ancora una volta la Red Bull la macchina più bilanciata e in grado di fare la differenza nelle due ore di gara. Ma l’Aston Martin è lì, a giocarsela per davvero: e saranno forse decisive le qualifiche (sabato alle 16) per capire se l’inizio di questo Mondiale potrà riservare una clamorosa sorpresa.