Nella stessa porta dello psicodramma del 27 aprile targato Radu, l’Inter non scaccia i fantasmi di dieci mesi fa e rivive l’incubo al Dall’Ara. Il minuto è il 75′, la rete è ancora regalata, stavolta da D’Ambrosio che fa scattare il contropiede, a punire è Orsolini. L’Inter cade di nuovo a Bologna come nella scorsa stagione, e se quella volta era costata lo scudetto a vantaggio del Milan, quest’anno la corsa tricolore è già ampiamente chiusa a favore del Napoli, che ora scappa addirittura a +18. E’ però forse un ko ancora più pesante di quello, perché stavolta in ballo c’è l’Europa che conta, ed è una sconfitta che farà accorciare le rivali. Roma, Lazio, una tra Milan e Atalanta pregustano l’aggancio o la possibilità di accorciare, e i nerazzurri ancora una volta steccano dopo una grande prestazione.
La storia si ripete nel 2023: la vittoria col Napoli e poi il pareggio di Monza, la vittoria roboante in Supercoppa e in campionato il ko con l’Empoli, l’altra super vittoria nel derby di campionato e poi lo 0-0 in casa della Sampdoria. Non c’è tre senza quattro, dopo l’1-0 al Porto ecco lo stesso risultato patito a Bologna. E’ una sconfitta anche a livello mentale, perché i tifosi pretendevano non tanto di dimenticare il 2-1 del 27 aprile, ma quantomeno di voltare pagina. Invece, si scrive un nuovo capitolo della fatal Bologna, una storia che negli anni ’60 raggiunse il suo apice con lo spareggio scudetto perso dopo una stagione di testa a testa e veleni.
Sul banco degli imputati ci finisce ancora Inzaghi: lascia in panchina Barella, schiera Calhanoglu e Brozovic e i due si pestano i piedi. Non centellina Lukaku, che oggi gioca male, lascia in campo Lautaro un fantasma. E poi, il cambio al 45′ tra De Vrij e Acerbi, la solita regola del giallo che tanto fa storcere il naso all’ambiente. Un ko, l’ennesimo in trasferta, che pesa tantissimo: ora bisognerà rialzare la testa, ma febbraio si chiude come peggio non avrebbe potuto. Sogna invece il grande ex, Thiago Motta, che con questo sgambetto ai nerazzurri difende il settimo posto e punta senza mezzi termini alla Conference League. Schouten giganteggia, Orsolini segna il settimo gol ed è sempre più decisivo, non si sente l’assenza di Arnautovic e Medel. Con queste prestazioni, si può arrivare lontano, servirà solo (si fa per dire) continuità.