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Mihajlovic entra tra le leggende dell’Olimpico: “Un ponte per non dimenticarlo”

Lo Stadio Olimpico celebra Sinisa Mihajlovic nel giorno in cui avrebbe compiuto 54 anni, a due mesi dalla morte. Sport e Salute, con la collaborazione di Roma e Lazio, ha esposto due maglie (la numero 4 giallorossa e la 11 biancoceleste) del campione serbo all’inizio del tour dello stadio alla presenza della famiglia. “Sinisa è stato ricordato nel miglior modo. Ringrazio tutti per l’affetto, è un onore. È stato stupendo tornare all’Olimpico. Ringrazio sia la Roma che la Lazio per questo bellissimo gesto, credo che Sinisa se lo meritasse”, ha detto la moglie Arianna Rapaccioni. Presente, in rappresentanza della Roma, l’ex compagno di squadra Alessio Scarchilli: “Sono fiero di essere qui per celebrare un meritato riconoscimento. In questo stadio Sinisa ha regalato emozioni a tutti i tifosi che sono venuti a vederlo. A nome della Roma, riconosciamo come Sinisa si sia legato indissolubilmente alla Lazio e da avversario lo abbiamo rispettato. È stato un esempio coraggioso”, spiega senza nascondere un momento di emozione. Poi si passa ai ricordi biancocelesti. Commosso lo storico team manager della Lazio, Maurizio Manzini: “Sinisa era un uomo di una generosità senza pari, è stato un costruttore di gioco e di vita. Ha costruito una famiglia invidiabile. Alla Lazio ha dato forza, passione e vitalità”.

Per l’ex compagno biancoceleste e vice sulla panchina di Catania e Fiorentina Dario Marcolin, Mihajlovic “è stato celebrato come un capo di stato, perché tutti gli volevano bene e tutti hanno apprezzato l’uomo e il padre di famiglia”. Presente anche Fernando Orsi: “Quando un personaggio pubblico viene riconosciuto solo chiamandolo per nome, significa che ha dato tanto. Per tutti era Sinisa, prima di essere Mihajlovic”. Le conclusioni sono state affidate al direttore generale di Sport e Salute Diego Nepi Molineris: “Sono cresciuto con le gesta di Sinisa e nella gestione dell’Olimpico viviamo le storie di grandi allenatori, grandi giocatori e grandi uomini. Quando finiva la partita da allenatore, prima di recarsi in conferenza stampa, abbracciava sua moglie. In 12 anni l’ho visto fare solo a loro. Era una scena unica, che racchiudeva il valore di un uomo, di un marito e di un padre, oltre che di un grande personaggio sportivo”. Poi aggiunge in merito all’esposizione delle maglie di Mihajlovic nel tour: “Porteremo per sempre dentro di noi il ricordo di Mihajlovic. L’Olimpico da oggi sarà il ponte per il futuro, affinché Sinisa non venga mai dimenticato dalle nuove generazioni. Tramanderemo il suo insegnamento”.

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