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La prima volta di Solbakken, col Verona c’è la solita vittoria della Roma col minimo sforzo

Roma esultanza
Roma esultanza - Foto Antonio Fraioli

Vittoria col minimo sforzo e terzo posto, serata liscia per la Roma. Dopo la delusione di Salisburgo, che aveva fatto seguito all’altra mezza delusione della trasferta di Lecce, i giallorossi ritrovano i tre punti tutti insieme contro un Verona un po’ rinunciatario e lontano parente rispetto a quello delle ultime uscite. A impreziosire il successo dei capitolini, il fatto che a deciderla in mezzo alle tante assenze – Dybala per infortunio, Pellegrini pure ma torna presto, Abraham fuori dopo un quarto d’ora per un colpo alla testa – è il giovane Ola Solbakken. Gran girata servito dal tacco visionario di Spinazzola, 1-0 e la solita difesa inscalfibile dei giallorossi targati Mourinho, la vittoria di “corto muso” è servita. E’ il quarto successo di fila in casa in campionato tutti senza subire reti e non accadeva dal 2014, sono 44 punti e vuol dire aggancio al Milan al terzo posto, dunque zona Champions. Conferma del fatto che questa Roma sembra, tra quelle che stanno lassù a giocarsi la zona Champions, quella che più di tutti è capace di far punti e di vincere anche quando si crea pochissimo e ne viene fuori una partita sporca. Buon viatico per il Salisburgo, ma giovedì sempre all’Olimpico l’1-0 non basterà, serve segnarne due per non mettere a repentaglio gli ottavi di Europa League.

Si rivede Karsdorp, mentre Solbakken fa il suo esordio dal 1’ a supporto di Abraham, che stringe i denti dopo un attacco influenzale. La partita dell’inglese però dura solamente 15’ a causa di un colpo fortuito all’altezza del sopracciglio. Al suo posto entra Andrea Belotti, ma il primo squillo della partita è di Spinazzola. L’esterno al 37’ recupera palla e calcia con una deviazione di Tameze che costringe Montipò a sporcare in angolo. Un minuto dopo arriva la prima ammonizione dei padroni di casa ed è un giallo pesante perché il destinatario è Smalling, diffidato e costretto a saltare il prossimo match con la Cremonese. La Roma la sblocca al tramonto del primo tempo con un’azione tutta in verticale: Cristante imbuca, Spinazzola col tacco innesca il taglio di Solbakken che in spaccata firma il suo primo gol giallorosso.

Nella ripresa Ngonge prova a suonare la carica al Verona al 59’ con tiro di mancino che termina alto. Al 65’ altra occasione per i gialloblù: dopo una percussione del neo entrato Braaf, Doig calcia verso la porta ma Mancini si immola e devia in angolo. Poco dopo ci prova Duda su punizione da posizione defilata, ma Rui Patricio è attento e smanaccia. Mourinho si gioca i primi cambi del secondo tempo al 70’: fuori Karsdorp e Solbakken, dentro Celik e Zalewski. La corsia destra cambia, ma i ritmi restano soporiferi. L’ultima mossa del portoghese è Wijnaldum, che si prende gli applausi dell’Olimpico. La chance del 2-0 però ce l’ha Belotti che sugli sviluppi di un corner e di una sponda di Ibanez chiama al miracolo Montipò. Il portiere salva il risultato, ma è troppo tardi per la rimonta. La Roma conquista tre punti chiave in zona Champions.

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