17 febbraio, ma la scaramanzia ormai è completamente messa da parte. Tanto che in settimana nei quartieri più popolari sono spuntate le prima sciarpe col numero 3. Lo scudetto per il Napoli è sempre più vicino, e la trappola del Mapei Stadium fa solo il solletico agli azzurri, che vincono di prepotenza grazie alle stelle più luminose, quelle di Kvaratskhelia e Osimhen, che segnano due gol bellissimi nel primo tempo e mettono in discesa una partita che poteva anche non esserla. Il georgiano parte da centrocampo e segna resistendo ai tentativi di fermarlo, il nigeriano calcia da posizione defilatissima e si inventa il gol, segnando per la settima volta consecutiva in campionato. Con questi due, si parte spesso come minimo da 1-0 e vincere è più facile.
Approccio perfetto, gestione buona anche se arriva un gol annullato ai neroverdi per un cavillo (nel finale anche a Simeone negata la gioia del gol dal Var). La solita partita del Napoli di Spalletti, una squadra quadrata, che diverte e si diverte, ma che ha ormai raggiunto un livello di maturità davvero importante. Venti vittorie su ventitré partite, quarta in trasferta di fila, solo sette punti lasciate per strada. +18 sulla seconda, l’Inter, in attesa che giochi domani, 68% di vittorie per Luciano Spalletti da quando allena il Napoli (nessuno ha mai fatto meglio). Un bilancio clamoroso per una squadra che sembra davvero inarrestabile, e non solo in campionato, visto che con queste prestazioni, con questa qualità, con questa facilità di calcio, si può sognare anche qualcos altro di grande, una volta assodato che il tricolore sia una formalità. Arriva la Champions martedì, c’è l’Eintracht Francoforte che di per sé è una buona squadra, ma che paragonata a questo Napoli sembra davvero di un’altra categoria. Guai a non montarsi la testa, guai a pensare che tutto sia già scritto, ma questo Napoli sembra sempre più senza limiti.