Minacciati e costretti ad abbandonare lo stadio di Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, dove il Riccione United, la loro squadra, era in campo contro i padroni di casa del Sant’Angelo, sfida valida per il campionato di calcio di Serie D. A lamentare l’accaduto, in una nota pubblicata sul sito del club romagnolo, sono “il presidente Pasquale Cassese e la dirigenza dello United Riccione” che, “a tutela dell’immagine e dell’onorabilità della società e dei suoi tesserati, si trovano obbligati a rendere pubbliche le incresciose situazioni venutesi a creare oggi” durante la sfida, poi conclusa con la vittoria per 1-0 dei lombardi. “Lo stesso presidente e i membri della dirigenza presenti allo stadio ‘Chiesa’ – si legge – sono stati minacciati di morte dai tifosi della squadra locale e sono stati costretti ad abbandonare la tribuna, scortati dalle forze dell’ordine, a metà del secondo tempo”. Inoltre, viene evidenziato ancora, “dalle tribune occupate dai tifosi della società lombarda si levavano cori offensivi, irrispettosi e soprattutto razzisti all’indirizzo dei calciatori biancazzurri. E se il comportamento dei tifosi si è rivelato inqualificabile – viene argomentato – non da meno è stato quello dei calciatori in campo che hanno segnato la rete della vittoria con un calciatore dello United Riccione a terra sanguinante e costretto poi a ricorrere a diversi punti di sutura”. Pertanto, conclude la nota, “lo United Riccione non è disposto ad accettare questo tipo di comportamenti e farà valere le proprie ragioni in ogni sede possibile“.
Calcio, minacce durante la partita: dirigenti del Riccione devono lasciare lo stadio
Foto Josh Hallett - CC BY 2.0