Serie A

Sampdoria, Massimo Ferrero minacciato con pallottole: “Ho paura ad andare in giro”

Massimo Ferrero
Massimo Ferrero - Foto Antonio Fraioli

“Di pallottole a casa me ne sono arrivare tre, due tre anni fa in una busta che mi diceva che mi uccidevano, e ultimamente me ne è arrivata un’altra che minacciava me e il dottor Garrone. Lui ha perso tantissimi soldi, si è offerto per darci una mano, io sono il primo a dire che lui non c’entra niente e di questo lo ringrazio. Ha già salvato la Sampdoria circa 12 anni fa e si è offerto di farlo anche adesso”. Intervistato dall’agenzia LaPresse, l’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha commentato così la delicatissima situazione che sta vivendo: “Dovremmo dire grazie a Garrone, se andiamo da lui e gli diciamo grazie una mano ce la dà. Lui è doriano nelle vene. E’ arrivata una pallottola a me e a lui, questo è brutto, non è calcio, non è sport. Ho denunciato queste minacce e anche altre di tutti i tifosi contro di me, si sono permessi di dire che se vado a Genova la Digos mi deve fermare, ma forse deve fermare questi tifosi violenti e non farli più entrare nello stadio. Ho i ragazzini, ho paura di andare in giro. La Sampdoria deve restare in Serie A, per questo allenatore che è bravissimo, e per i ragazzi che ce la stanno mettendo tutta”.

Quindi lo sfogo: “Cari tifosi, basta minacciarmi, non lo dico perché ho paura. Ho 70 anni, mi volete uccidere? Sono un morto che cammina. Vedere la Sampdoria così mi ha già ucciso. Per favore, no violenza. Se volete, vengo a vedere una partita in gradinata, così se esco vivo significa che abbiamo fatto pace, altrimenti esco in barella come volete voi”.

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