“La partita trappola esiste se parliamo di partite facili, già proiettati per un finale scoppiettante. Sento parlare di attenzione verso il derby dello Spezia, non gliene frega niente, interessano punti salvezza che merita per la storia del club e della città, ci sono stato lì e so quanto tempo dedicano come città alla squadra di calcio. Noi dobbiamo concentrarci sul match importantissimo per noi perché sarà una partita difficile in un campo difficile e soltanto l’attenzione e la dedizione, l’applicazione su qualsiasi tipo di partita poi ci permetterà di andare a sfruttare l’occasione che abbiamo. Per cui per noi è uguale contro chi giochiamo, ci sono sempre in palio tre punti importantissimi”. Lo ha detto l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, in conferenza stampa alla vigilia del match in casa dello Spezia all’ora di pranzo di domenica: “Siamo abituati ad allenarci in un campo più stretto degli altri, nessun problema al Picco, non potrà essere una scusante per non fare la nostra gara. La difficoltà sarà che lo Spezia sa come stare in campo, spero di trovare Gotti in panchina visto che ha avuto un problema. E’ una persona che merita di stare in panchina, ha fatto vedere la passione che ha per questo sport, vorrei salutarlo domani. Loro sono bravi anche a palleggiare, in fase di possesso hanno tecnica e velocità, dovremo essere attenti nelle preventive”.
Sul mancato calo di gennaio: “Quando veniva detto che gennaio sarebbe stato un mese difficile per noi, l’attenzione era verso la possibilità di allenarci bene, la qualità degli allenamenti, che ci fosse ritmo, un pallone che gira a duemila orari con qualità e precisione. La risposta dei calciatori sul comportamento da avere nelle occasioni che potevano determinare il nostro rendimento di gennaio è stata totale”.
Sullo scudetto: Se ci voltiamo un pochettino indietro ritroviamo tante cose dette come certezze che poi non si sono concretizzate. Si diceva all’inizio che noi non potevamo fare questo percorso. Poi è stato segnato da degli eventi e dei risultati totalmente diversi da quelli che pensavamo. Ora pensiamo allo stesso modo che gli altri non possano fare questo percorso che noi abbiamo fatto. E’ la stessa cosa. Perché una di quelle sei squadre non può fare quello che abbiamo fatto noi? A noi ci rimane l’obbligo di continuare a fare risultati affinché questi, facendo quello che abbiamo fatto noi, non ci vengano a ridosso. Ci vuole consapevolezza che solo i risultati sono capaci di scrivere la storia, per cui questi risultati bisogna continuare a farli di qui alla fine del campionato. Ci sono squadre forti e in salute, cito l’Atalanta, anche se sono a distanza. Che cazzo dico? Dico quello che mi pare, quello che penso”.