“La nuova regola, che va a modificare l’articolo 86 del Testo unico sulle imposte sui redditi, prende la forma di un emendamento governativo che sarà presentato oggi al Milleproroghe in discussione al Senato e agisce nei due modi”. Si legge così sulle pagine dell’edizione odierna de “Il Sole 24 Ore” in merito alla stretta del Governo sulle plusvalenze con due interventi sostanziali a riguardo.
Finora i club potevano dilazionare il carico fiscale delle plusvalenze relative alla cessione di un giocatore anche se lo possedevano da un anno soltanto, con il nuovo emendamento, invece, sarà possibile solo se il calciatore è di proprietà del club da almeno tre anni. “A cambiare sono le regole generali per le rateizzazione. Il testo attuale permette di fatto un regime di favore per le società sportive, che possono diluire la plusvalenza anche quando il «bene», in questo caso il giocatore, rimane per un solo anno nella proprietà del club, mentre le altre imprese hanno bisogno di mantenerlo in portafoglio almeno per tre anni per vedersi aprire le porte della dilazione. Il regime di favore, nato dal fatto che la velocità di cessione dei cartellini è mediamente maggiore rispetto ai beni della generalità delle imprese, viene ora abolito, allineando la disciplina dello sport a quella generale che impone di aspettare il triennio”.
Il secondo intervento si riferisce agli scambi di giocatori senza effettivo passaggio di denaro: “Da questa ragione nasce il doppio regime: sulle plusvalenze che si traducono in un effettivo scambio di denaro la mano del fisco è più leggera, e permette di spalmare l’incremento di reddito su più anni a patto di rispettare la regola generale dei tre anni. Per quelle che producono numeri nei bilanci ma non trasferimento di denaro, invece, non c’è scampo: vanno integralmente ad alimentare il reddito dell’anno, e quindi le imposte da pagare, con un disincentivo che dovrebbe frenare il fenomeno dei maquillage dei bilanci messo sotto i riflettori dalle ultime inchieste della Guardia di finanza”.