Coppa Italia

Inter solida, Darmian fa dimenticare Skriniar e regala la semifinale. Atalanta battuta e messaggio al Milan

Matteo Darmian
Matteo Darmian - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Contro l’Atalanta ci pensa Darmian, come nell’anno di Conte. Il tuttofare dell’Inter prosegue nel suo 2023 sopra le righe e dopo essersi preso la titolarità della corsia di destra, salvo dover arretrare nel pacchetto a tre a Cremona per la squalifica di Skriniar e stasera perché lo slovacco è stato al centro del grosso intrigo di mercato. Se ne andrà a giugno, ma stasera è stato tenuto fuori: nessun problema per i nerazzurri di Milano, perché basta un diagonale del dodicesimo uomo di questa squadra per estromettere dalla Coppa Italia i nerazzurri di Bergamo. E Simone Inzaghi si conferma specialista di Coppa: il campionato è andato o quasi, ma il feeling con la coppa nazionale già dai tempi della Lazio è alto e si può provare a rendere discreta una stagione troppo altalenante.

Juventus e Lazio (giocheranno giovedì) sono avvisate: nel doppio confronto, è la testa di serie numero uno, nonché campione in carica del torneo, la squadra da battere. E l’avviso è anche per il Milan, che si sta riposando e sta leccando le ferite di una crisi infinita, ma che domenica nel derby si troverà una rivale in fiducia e galvanizzata da questo passaggio del turno. E’ stata un’Inter solida, intelligente, accorta ma volenterosa nel fare la partita, anche perché l’Atalanta a sorpresa ha scelto di giocare una gara un po’ anonima, di attesa anche in virtù di un discreto turnover là davanti, se Pasalic e Zapata possono essere chiamate riserve. Gasperini la imposta così, col freno a mano tirato, ma di fatto snatura i suoi e la paga alla distanza.

L’Inter passa in vantaggio e a quel punto è tutto più facile, non la chiude ma concede davvero poco. Con la testa al posto giusto, determinata nonostante il caso Skriniar: una vittoria meritata, con l’unica nota negativa del solito Lukaku pesce fuor d’acqua, sempre in difficoltà e in affanno, così come il suo alter ego Zapata dall’altra parte. Due attaccanti che possono e devono ritrovarsi, non più titolari inamovibili, ma grande asso nella manica nella corsa Champions di entrambe.

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