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Australian Open 2023, dodicesima giornata: a Khachanov serve un’impresa, a Paul un intervento divino

Novak Djokovic
Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

Il venerdì della seconda settimana a Melbourne Park è dedicato – come da qualche anno a questa parte – alle due semifinali del tabellone maschile e l’interrogativo che molti si pongono verte sulle effettive chances di avere una finale tra Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas. Volendoci affidare ai bookmakers la risposta non è complicata da trovare: è molto probabile che vada così. E quello che traspare all’occhio dopo 10 giorni di torneo obiettivamente ci dice lo stesso. Il Djokovic ammirato contro De Minaur e Rublev è uno schiacciasassi inavvicinabile da chiunque e lo stesso Tsitsipas pare trovarsi alla grande in Australia ed essere pronto a trovare la sua seconda finale slam in carriera.

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Difficile anche sviluppare un’analisi vera e propria su quella che sarà la semifinale che andrà in scena nella sessione serale australiana sulla Rod Laver Arena. Djokovic sta giocando ad un livello eccezionale, cerca la sua decima finale qui a Melbourne (e poi auguri all’eventuale avversario, dato che non ne ha mai persa una) e sembra arrivato in Australia ancora più determinato del solito. Quanto successo dodici mesi fa lo ha senza dubbio segnato e il serbo – che in teoria non ne avrebbe poi neanche così bisogno – da quella vicenda ha tratto ancor più motivazioni per prendersi l’ennesima rivincita della sua carriera.

Bravo Tommy Paul ad arrivare in semifinale con un tabellone decisamente aperto dal lato di Ruud ed è il giusto premio per i progressi fatti in particolar modo negli ultimi 12 mesi, ma sia da un punto di vista tecnico che mentale si fa fatica ad immaginare uno scenario in cui possa essere lui ad uscire vincitore da questa semifinale. La forza di Djokovic non risiede solamente nell’avere più colpi o armi tattiche a disposizione, ma è racchiusa anche nelle sue parole post-vittoria nei precedenti due turni. E’ in modalità “cannibale”, solo un imprevisto fisico – e forse neanche quello – potrebbe cambiare le carte in tavola.

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E anche i precedenti tra Stefanos Tsitsipas e Karen Khachanov almeno sulla carta non lasciano molte speranze di poter assistere ad una sorpresa nella semifinale che si giocherà alle 04:30 italiane del mattino. Il greco si è aggiudicato tutti e cinque gli scontri diretti contro il russo, perdendo per strada due set in totale. In Australia, anche grazie alla presenza di una nutrita pattuglia di tifosi ellenici, si sente a casa e lo sta dimostrando sul campo. Solido, aggressivo e soprattutto sono state limitate al minimo le interazioni – non sempre positive – con il suo angolo ed in particolar modo con il papà/allenatore.

La terza testa di serie del torneo è in semifinale a Melbourne per la quarta volta in carriera e finora mai è riuscita a spingersi verso l’ultimo atto, perdendo la prima volta da Nadal e le due successive da Medvedev. Questa volta, però, ci arriva con i favori del pronostico. Khachanov è un avversario da non sottovalutare e che nell’ultimo periodo pare aver trovato quella costanza e maturità che forse gli era mancata quando è arrivato il primo exploit sul circuito nel 2018. Seconda semifinale a slam consecutiva per lui e un buon livello di tennis espresso in questi giorni, ma Tsitsipas arriva a questo appuntamento ancora imbattuto in stagione, con la fiducia al massimo e forte di quel 5-0 nei precedenti ufficiali.

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