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Inter, che crollo. Addio a scudetto e a Skriniar, colpo grosso dell’Empoli come 19 anni fa

Milan Skriniar
Milan Skriniar, Inter - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Non basta aver vinto cinque giorni fa la Supercoppa asfaltando il Milan, con tanto di piccola celebrazione prima del calcio d’inizio, così come non basta la grande spinta di San Siro che decide persino di supportare Skriniar, di fatto al passo d’addio, senza fischiarlo. Succede però che quella che per molti poteva sembrare una formalità, diventa una sofferenza infinita e un calvario clamoroso, dando una bruttissima delusione a una stagione dell’Inter che si conferma sempre più ondivaga.

I ragazzi di Inzaghi non riescono a fare filotto: a ogni grande soddisfazione, che sia la vittoria della coppa di Ryad, l’impresa col Napoli o il passaggio del turno in Champions, non si è riusciti mai a creare un filo conduttore di successi. E anche stasera con l’Empoli, puntualmente, arriva uno stop durissimo, forse definitivo per lo scudetto, provocato in parte dallo stesso Skriniar, che si fa espellere dopo quaranta minuti per due gialli davvero ingenui. Va detto che anche in parità numerica la squadra non stava affatto brillando e i ragazzi di Zanetti parevano sempre pericolosi e in controllo.

Nel secondo tempo, come è ovvio che sia, l’Inter da una parte vuole vincerla perché il pareggio non servirebbe a nulla, dall’altra con un atteggiamento troppo offensivo in dieci si rischiano le imbucate. E al 66′, all’ennesimo contropiede dei toscani, ci pensa il baby Baldanzi a firmare l’1-0, niente di rubato, anzi, sorprendendo un Onana tutto tranne che perfetto. La reazione dell’Inter si ferma all’incrocio dei pali di De Vrij, il pubblico fischia e mugugna e non aiuta, i cambi dimostrano perché Inzaghi fa poco turnover e non coinvolge più di tanto le seconde linee.

Entra bene solo l’ex Asllani, non basta di certo, mentre Lukaku è un fantasma e Dzeko non riesce a fare più di tanto contro la difesa arcigna degli ospiti. Una sconfitta pesantissima, perché si dice addio allo scudetto e probabilmente anche al difensore migliore della rosa, sorridono le azzurre: il Napoli perché allunga su una rivale, l’Empoli perché si regala una serata storica a torna a vincere (e a far punti) a San Siro contro l’Inter dopo diciannove anni dalla prima e unica volta firmata Rocchi su un clamoroso assist di Tavano.

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