Settecolli ultima chiamata. Finita la tre giorni di gare allo Stadio del Nuoto, gli ultimi tasselli che comporranno la Nazionale per i Mondiali di Budapest stanno per andare al loro posto. Dal trofeo romano non ci si aspettavano grandi indicazioni a livello individuale: i giochi erano già stati fatti con gli Assoluti di Riccione ad aprile. Piuttosto, il Foro Italico era l’ultimo muro da scalare per chi sperava in un posto nelle staffette.
Cominciamo allora, perché le indicazioni più “fresche” riguardano la 4×200 femminile, sul filo dell’esclusione per scelta del ct azzurro Cesare Butini. Il cronometro parla chiaro: nessun quartetto riesce nemmeno ad avvicinarsi al 7’48″41 che a Kazan due anni fa valse l’argento a Federica Pellegrini, Alice Mizzau, Chiara Masini Luccetti ed Erica Musso. Queste ultime due sono sparite dai radar, resta l’eterna Divina con la veneta in scia ma un po’ lontana dalla forma migliore. All’orizzonte non si vedono nuotatrici che possano dare garanzie al fianco di Stefania Pirozzi, l’unico punto fermo. Tanto più se consideriamo che in Ungheria, il giorno della staffetta, sono in programma anche batteria e semifinale dei 100 sl donne, che vedranno in acqua la Fede nazionale: la 4×200 dovrebbe dunque qualificarsi senza Federica, con chance di conseguenza quasi inesistenti di ingresso in finale.
Nella 4×100 mista potrebbe entrare come dorsista Margherita Panziera, mentre le altre frazioni sono assicurate da Pellegrini (stile), Ilaria Bianchi (delfino) con Arianna Castiglioni e Martina Carraro a giocarsi un posto nelle due vasche a rana. Sul fronte maschile esce il nome di Matteo Milli per la frazione a dorso nella 4×100 mista, considerate le condizioni precarie di Simone Sabbioni.
Se il pubblico del Foro Italico si è scatenato per la solita Pellegrini, Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti (quest’ultimo purtroppo infastidito da una febbre che gli ha fatto saltare 1.500 e 800), l’attenzione in vasca è stata catturata dalle grandi prestazioni di Nicolò Martinenghi e Simona Quadarella, non più giovani e “semplici” promesse. Il varesino ha nuotato al fianco del campione olimpico Adam Peaty centrando il record italiano nei 100 rana con 59″31 che fa ben sperare per un piazzamento al debutto iridato tra un mese e, perché no, anche sognare un posto sul podio. La mezzofondista dell’Aniene, dal canto suo, ha stampato nientemeno che la seconda prestazione mondiale stagionale (16’03″55) nei 1.500, alle spalle del fenomeno Usa Katie Ledecky. Più che una carta per la medaglia. Trenta giorni esatti e sapremo, Budapest aspetta.