La prima arrivò a novembre, assolutamente ininfluente in casa del Liverpool con qualificazione e primo posto acquisito, la seconda nella prima del 2023, poteva essere pesante quel ko con l’Inter, ma ora la squadra di Spalletti si trova a più nove sulla seconda e saldamente in mano del proprio percorso verso lo scudetto. La terza arriva stasera, sotto la pioggia battente del Maradona, ai rigori, contro l’ultima del campionato: è la prima vera delusione della stagione del Napoli, la serve il mago Ballardini che sa come si fa a subentrare in corsa e a sembrare su quella panchina della Cremonese da mesi. Niente doblete scudetto-Coppa Italia, il Napoli è già fuori agli ottavi e la sconfitta è fragorosa.
Ma guai a dimenticarsi che degli undici in campo soltanto Meret era ascrivibile ai titolari, con gli altri dieci, chi più e chi meno, panchinari di lusso o giovani prospetti. Dunque, non si può parlare di squadra che passa dal 5-1 alla Juventus a venire sbattuto fuori dalla Cremonese in Coppa. Si può invece puntare il dito contro Spalletti, perché il turnover è stato forse troppo massiccio, non rispettoso di una squadra che cambiava allenatore e che come tale andava presa con le molle. E gli azzurri sono avvisati: fra pochi giorni c’è la Salernitana, anche lei con un tecnico nuovo e ancora ignoto.
Una partita forse un po’ stregata, ma che parte male: Pickel, devastante in mezzo al campo così come Meité, la sblocca e costringe gli azzurri agli straordinari. Ma l’uno-due targato Juan Jesus e Simeone in pochi minuti sembra subito sistemare le cose, e con l’ingresso in campo di qualche titolare nel secondo tempo, da Lobotka a Kim, passando per Osimhen e Zielinski, lascia ipotizzare che tutto possa essere chiuso in fretta. Così non è: dagli innesti di qualità non arriva forse la voglia giusta e la Cremo pian piano capisce che se la porta sul 2-1 fino ai minuti finali si può tentare l’assalto. Che di fatto non c’è, perché il 2-2 arriva nell’unica mezza occasione costruita: Zanimacchia crossa in mezzo, da lontano Afena-Gyan fa partire il colpo di testa. E’ gol all’88’, e si va ai supplementari.
Gli azzurri spingono, gli ospiti finiscono sotto negli uomini per il rosso a Sernicola comminato con un ritardo sesquipedale da una Ferrieri Caputi non all’altezza. Al quarto fallo da giallo o persino da rosso, il terzino va fuori. Ma Ballardini ha trasmesso mentalità e si riesce a trascinare la sfida ai rigori, dove la spuntano proprio i lombardi. Apoteosi sotto un diluvio che negli ultimi minuti dei supplementari era diventato quasi fuori controllo, con fulmini e saette. Che si abbattono su un Napoli che ritorna sulla terra e va incontro alla prima delusione stagionale, riscoprendosi forse imperfetto.