“Per quel che mi riguarda, cattiverie non ce ne sono. Non è mai stata fatta una cattiveria, anzi, credo esattamente il contrario. Ci sono metodiche di allenamento, correzioni, atteggiamenti rivolti al gesto tecnico, non all’offesa della persona, al corpo o all’atteggiamento personale”. Sono le parole di Emanuela Maccarani, che si difende dalle accuse di maltrattamenti e abusi verbali nei confronti di alcune atlete ai microfoni di Sky Sport dopo essere stata sollevata dall’incarico di dt ma confermata come allenatrice della nazionale di ginnastica ritmica.
“Non ci sono offese ma livelli di comunicazione volti a strutturare degli atleti che devono credere in se stessi, fare credere che quel momento in cui manca qualcosa è un momento, un passaggio. Sicuramente si poteva fare meglio ma è una scelta fare quello che si fa. Non è che arrivi in un contesto in cui sei obbligato a stare. L’agonismo ad alto livello non è per tutti ma c’è quella soglia da superare per un talento che arriva a me e che cerco di strutturare dal punto di vista tecnico. Purtroppo è lì che si capisce se questo sport, se questa attività è per te o non lo è”, ha aggiunto l’allenatrice.