Sloane Stephens vince il WTA Premier di Charleston: dopo un primo set durissimo la 21enne americana ha sconfitto in finale la qualificata russa Elena Vesnina, con il punteggio di 7-6 6-2. E’il terzo titolo vinto nel 2016, stesso numero di Victoria Azarenka.
La Vesnina arrivava in finale dalle qualificazioni, nel tabellone principale aveva inoltre annichilito la svizzera Belinda Bencic. L’unico set perso era quello di ieri contro l’azzurra Sara Errani. Sloane Stephens ha invece trovato la fiducia nel corso del torneo. Dopo i difficili match iniziali, specialmente la maratona contro Daria Kasatkina, l’americana ha ridotto sensibilmente gli errori, fino a giocare un buonissimo primo set nella giornata di ieri, in cui tuttavia ha usufruito del ritiro della numero 1 del seeding, Angelique Kerber. L’unico precedente risaliva a Hobart 2013, primo e unico torneo vinto in carriera dalla russa.
Nel primo game la Vesnina si mostra in grado di ribaltare l’inerzia dello scambio, grazie a due errori della Stephens trova subito il break che la mette in buone condizioni. L’americana però reagisce immediatamente e recupera il break a zero cominciando a carburare con i suoi fondamentali. Con la prima la Stephens è padrona del campo, e avvicinandosi alla rete ha anche la possibilità di accorciare gli scambi. Dal canto suo, la Vesnina, quando può spingere con il suo rovescio fa davvero male e spesso riesce ad aprirsi il campo. La 29enne russa, che sbaglia comunque meno dell’avversaria, ha nel quinto gioco due chance di riportarsi avanti. La Stephens però gioca intelligentemente i due punti: prima un servizio vincente, e poi un grandissimo dritto in cross. L’equilibrio resiste fino al sesto gioco, dove, la numero 7 del torneo, con una formidabile difesa, recupera e chiude un game in cui era sotto 40-0. L’americana dimostra grande superiorità negli scambi lunghi: la Vesnina, costretta spesso a giocare un colpo in più, va fuori ritmo e commette 4 errori che le costano il break.
Quasi a sorpresa, però, la Stephens sente la pressione sul 5-3: la prima non entra e le disastrose percentuali sula seconda permettono alla Vesvina di riaprire il set. Il parziale di 3 game galvanizza la Vesvina che ritrova aggressività in risposta, la Stephens in preda alla tensione, e anche alla fretta, perde lucidità, e subisce clamorosamente il break nell’undicesimo game. La Stephens non molla e controbatte dopo delle prodigiose difese, portando così meritatamente il set al tiebreak. Il game decisivo è interpretato alla perfezione dalla Stephens: l’americana, che nel corso del set aveva patito la lontananza dalla riga, riesce a trovare profondità sin dalla risposta e a chiudere così un primo set durato più di un’ora.
All’inizio del secondo parziale, la Vesvina, dopo le occasione perse in precedenza, subisce il contraccolpo psicologico, che mette praticamente la finale nelle mani della Stephens. Il break arriva subito, sotto nel punteggio, vengono anche fuori le grosse difficoltà con il dritto per la Vesvina. Al contrario, il dritto della numero 25 del mondo è pazzesco. Respinti gli ultimi sussulti nel quinto game, la Stephens si aggiudica il suo primo WTA Premier in carriera, con il punteggio finale di 7-6 6-2. Per l’americana continua la positiva tradizione nelle finali: 4 giocate, altrettante vinte. Continua anche l’ottimo 2016: terzo successo in stagione dopo quelli di Auckland e Acapulco che la porta, da lunedì, al numero 21 della classifica mondiale. Si ferma all’ultimo atto la corsa della Vesvina, che comunque giunge con questo risultato al numero 51 della classifica WTA.