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Lorenzo Musetti, è solo l’inizio: speranze e conferme verso il 2023

Lorenzo Musetti -
Lorenzo Musetti - Foto Giampiero Sposito/FIT

Il 2022 è stato l’anno della consacrazione per Lorenzo Musetti. Il toscano classe 2002 è riuscito a centrare il primo successo in carriera in un torneo ATP e dopo pochi mesi anche il secondo. Ha dimostrato di potersela giocare con qualsiasi avversario, ottenendo scalpi illustri nei vari tornei disputati. Non benissimo in ottica Slam, ma il futuro sembra essere dalla sua parte.

Inizio complicato

Se qualcuno gli avesse detto, a inizio stagione, che avrebbe chiuso l’anno da numero 23 del mondo, probabilmente Lorenzo Musetti non ci avrebbe creduto. Il 2022 del giovane carrarese è iniziato male: due sconfitte in terra australiana al primo turno, ad Adelaide e all’Australian Open contro il padrone di casa De Minaur. Fino a marzo non va meglio, tolti un paio di successi a Rotterdam, unico torneo in cui va oltre il secondo turno, vanificati dalla sconfitta contro il giovane Lehecka ai quarti. A marzo Musetti si rivela comunque decisivo in Coppa Davis, battendo lo slovacco Gombos e garantendo all’Italia un posto nelle fasi a gironi della competizione. Quando si torna ai tornei individuali, però la musica non cambia: Musetti sembra fare fatica contro ogni avversario.

La svolta su terra e i primi titoli

Con l’inizio della stagione su terra Musetti sembra più a suo agio: vince contro avversari di livello, come Auger-Aliassime a Montecarlo, ma sia nel principato che a Barcellona la sua corsa viene interrotta da Diego Schwartzman. Il carrarese, però, è sicuro dei propri colpi e ritrova nuovo vigore nel suo meraviglioso rovescio a una mano, che gioca sia in difesa che in attacco. A Madrid disputa un ottimo tabellone di qualificazioni e arriva al terzo turno, dove è costretto al ritiro contro Zverev a causa di un infortunio che gli impedirà di giocare il torneo di Roma. Non è fortunato nel sorteggio al Roland Garros, dove pesca Stefanos Tsitsipas al primo turno. La battaglia in campo è durissima, e purtroppo l’azzurro sciupa il vantaggio di due set. È solo l’inizio. Dopo una parentesi su erba da rivedere, con tre sconfitte in tre match, e un rientro su terra non felicissimo a Bastad, arriva il torneo di Amburgo. In Germania Musetti sembra in stato di grazia e vince il torneo giocando una finale incredibile, battendo Carlos Alcaraz in tre set. Un successo storico per Lorenzo, che si porta a casa il primo trofeo ATP della sua carriera.

Il ritorno sul cemento vede un Musetti in grande condizione, che porta anche in dote all’Italia un punto decisivo in Davis contro la Croazia nel girone di qualificazione. A Sofia arriva una sconfitta dolorosa contro Huesler in semifinale, e a Firenze la scena si ripete contro Auger-Aliassime, anche a causa di un attacco di panico dovuto al carico di responsabilità. A Napoli, però, l’azzurro si riscatta e vince un torneo complicato da tanti fattori esterni, in una finale tutta italiana contro Matteo Berrettini. La stagione si chiude con una serie di ottime prestazioni a Parigi-Bercy, dove viene fermato da Djokovic ai quarti dopo aver battuto Cilic e Ruud, seguite da un cammino non indimenticabile alle Next Gen Finals, dove Musetti è arrivato stanco. A causa dei forfait di Sinner e Berrettini, Lorenzo si è inoltre trovato a giocare la Davis da numero uno italiano, perdendo contro Fritz e Auger-Aliassime, entrambi in grande condizione.

Verso il 2023

Due titoli vinti, un bilancio di 44/30 e un best ranking da numero 23 al mondo sono gli elementi che compongono il bagaglio con cui Lorenzo Musetti si appresta a sbarcare nel 2023. Certamente i margini di miglioramento non mancano, soprattutto in ottica Slam, e la speranza è che possa entrare in tutti e quattro i tabelloni da testa di serie, evitando di incontrare top 10 al primo turno. Per quanto riguarda le superfici, è chiaro che l’erba non sia la più adatta al gioco del toscano, che però potrebbe crescere anche da questo punto di vista e sviluppare un gioco d’attacco con il rovescio ancor più efficace.

Il grande vantaggio che Musetti porta in dote è il non dover difendere punti nella prima parte di stagione, nella quale arriverà con le batterie cariche e una gran voglia di continuare a fare bene. È ancora giovane, ma ha dimostrato già grande maturità in campo e fuori, soprattutto con le dichiarazioni sulla propria salute dopo la sconfitta a Firenze. La speranza è che nel 2023 la sicurezza di Musetti possa crescere insieme a lui e, chissà, magari insieme anche alla bacheca dei trofei.

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