Mondiali Qatar 2022

Consigliere comunale della Lega nella bufera: “I tifosi del Marocco sono scimmie urlatrici”

Tifosi Marocco
Tifosi Marocco - Foto LiveMedia/Sebastian El-saqqa/DPPI

Hanno fatto tanto scalpore le dichiarazioni fatte su Facebook da Marco Fiori, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini. Il politico infatti, ha definito “scimmie urlatrici” i tifosi del Marocco che in questi giorni stanno festeggiando in ogni parte d’Italia i successi della propria nazionale al Mondiale di Qatar 2022. Già lo scorso 7 dicembre, dopo il trionfo del Marocco sulla Spagna, Fiori aveva così commentato: “Spero il Marocco venga eliminato dai Mondiali così finalmente smetteremo di vedere le scimmie urlatrici per strada”. Così invece dopo la vittoria contro il Portogallo: “Attenzione. Previsti assembramenti di scimmie urlatrici anche stasera”.

A dare risalto alla vicenda è stato il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, che ha condiviso gli screenshot e messo il leghista davanti all’evidenza dei fatti: “I due screenshot allegati portano la firma del consigliere della Lega di Santarcangelo, Marco Fiori, sul proprio profilo FB. Scimmie urlatrici… Non so se a una persona, a qualsiasi persona, capace di scrivere cose come queste debba essere rivolta più indignazione o pietà umana. E il dubbio diventa enorme se, nel caso di specie, questa persona rappresenta il quarto partito italiano nel Consiglio comunale di Santarcangelo”.

A prendere la parola è stato poi lo stesso Fiori, che ha provato a giustificarsi sostenendo che “scimmia urlatrice non è di per sé un’offesa, viene usata comunemente per definire persone urlanti che fanno casino”. Ha poi abbozzato delle scuse: “Mi scuso certamente se qualcuno si è sentito colpito ma la frase in sé non offende né va a intaccare alcuna sfera sensibile”, concludendo il suo intervento con delle idee di complotto nel suo confronto: “Ribadisco le scuse sincere, pur evidenziando che emerge ancora una volta una certa strumentalità unidirezionale di chi si attacca a frasi magari stupide ma del tutto innocue pur di farne un caso politico”.

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