“Never stop dreaming”, “non smettere mai di sognare”. Lo striscione che compare sulle tribune del Tennis Club Ambrosiano durante la finale femminile è la fotografia del Torneo Avvenire. Perché è da qui che partono i sogni di centinaia di ragazzi che ogni anno vengono a Milano, in Via Feltre, per disputare il torneo under 16 più importante del mondo. Arrivano da tutto il mondo, accompagnati dai coach o dai genitori. Come nel caso di Darja Vidmanova e Carole Monnet, le due ragazze che oggi (con mamme al seguito) si sono giocate la finale femminile. Sotto un caldo torrido, dalle 11 del mattino è andato in scena un confronto di stili: il gioco tutto in spinta della francese, contro la difesa e la regolarità della ceca. Alla fine, l’ha spuntata proprio la Vidmanova, sempre attenta e mai fallosa, capace di rispedire al mittente tutte le bordate dell’avversaria: 6-4, 6-1 il punteggio finale.
Il primo set, dominato dall’emozione delle due, è stato deciso solo da un episodio molto contestato: sul 5-4 per la Vidmanova, un servizio della ceca chiaramente fuori non viene chiamato dal giudice di linea, e l’arbitro di sedia non interviene. La Monnet perde set e concentrazione, prova a risollevarsi ma alla fine crolla nel secondo parziale. Una sconfitta amara, ma che non toglie il bellissimo sorriso alla francese, che durante il pranzo post-partita in mensa si alza sulla sedia e ringrazia tutto lo staff del torneo dando appuntamento all’anno prossimo (video sulla pagina FB del Tc Ambrosiano https://www.facebook.com/TennisClubAmbrosiano/?hc_ref=NEWSFEED). Un gesto bellissimo, che rappresenta in pieno lo spirito e il clima che per tutta la settimana si è respirato in Via Feltre. Raggiante anche la Vidmanova, ottava ceca nella storia a trionfare a Milano, la prima dal 1982: “Prima della partita ero tesissima, non avevo mai giocato un match così importante, davanti a tanto pubblico, con le telecamere della televisione. Ma entrata in campo ho liberato la mente, e ora non posso credere di aver vinto!”.
E non ci crede neanche Alejo Lingua-Lavallen: l’ultimo colpo del suo avversario, Jaime Caldes, è fuori e il 16enne di Cordoba si mette le mani al volto senza riuscire a trattenere le lacrime: 6-2, 6-4 in un match tutto mancino, quasi sempre a senso unico, condizionato da un problema alla spalla sinistra di Caldes. Un pianto di gioia: è il nono argentino nella storia a vincere il Torneo Avvenire, tra cui il suo idolo Coria, e soprattutto il 14esimo a firmare la storica doppietta singolare-doppio dopo la vittoria anche ieri sera. Prima di lui, ci erano riusciti nomi illustri come Borg, Cash e Ivanisevic, e Velotti come unico albiceleste nel 2008. “Datemi un attimo, devo ancora realizzare cosa è successo…” risponde a chi va ad abbracciarlo e a parlargli a fine match, con gli occhi ancora rossi. Lacrime per tutti, perché dall’altra parte della rete Jaime Caldes si siede in panchina e non riesce a trattenere un pianto che parte da lontano, dal 2016, quando nell’occasione era stato fermato sempre in finale dal nostro Federico Arnaboldi, che oggi ha consegnato la coppa al vincitore.
Due finali di fila perse al Torneo Avvenire era un record negativo che resisteva dal 1966-1967, quando fu il nostro Savoldelli ad arrendersi sempre all’ultimo atto. Caldes è inconsolabile, e il suo storico coach Carles Vinces si fa la largo tra la folla di ragazzini a caccia di un selfie con lo sconfitto. Una carezza al suo protetto, e un discorso che qualunque allenatore giovanile di tennis dovrebbe imparare a memoria: “Jaime pazienza, sei stato bravissimo. Non è successo niente, non conta il risultato ma quello che hai dato in campo e durante il torneo. Conta quanto ti impegni, quello che hai dentro. Devi essere orgoglioso di te stesso, io lo sono. Ci sono tanti ragazzi che neanche ci arrivano in finale, perdere è secondario. Domani è un altro giorno, e riprenderemo a lavorare e ad allenarci col sorriso. Sono fiero di te”. E così le lacrime lasciano spazio al sorriso, alle foto, e al ricordo di un’altra bellissima settimana. Appuntamento all’anno prossimo, per l’edizione numero 54 del “torneo che non sbaglia mai un pronostico”. Vidmanova e Lingua-Lavallen, con un occhio alla Ostapenko, incrociano già le dita.
TORNEO AVVENIRE – NUMERI
DOPPIETTA SINGOLO-DOPPIO: 14 giocatori
Soler (1970); Borg (1971); Eberhardt (1972); Hartnett (1980); Cash (1981); Perez Roldan (1985); Ivanisevic (1987); Ho (1988); Doyle (1989); Escude (1992); Aguilar (2001); Velotti (2008); Oh (2014); Lingua-Lavallen (2017).
VITTORIE ARGENTINA: 9 giocatori
Perez Roldan (1984, 1985); Zabaleta (1993); Coria (1998); Pastorino (1999); Dabul (2000); Del Potro (2003); Pella (2006); Velotti (2008); Lingua-Lavallen (2017).
VITTORIE REPUBBLICA CECA: 8 giocatrici
Hradecka (1972); Strchonova (1974); Budarova (1976); Mandlikova (1977); Novakova (1978); Pazderova (1979); Tesarova (1982); Vidmanova (2017).