Nelle ultime ore alcuni giornalisti israeliani si sono lamentati di un’accoglienza ostile ai Mondiali di Qatar 2022, chiedendosi cosa sarebbe accaduto se la loro nazionale si fosse qualificata a 52 anni da Messico ’70, il suo unico Mondiale. Nonostante le bandiere palestinesi con finalità politiche, gli israeliani presenti in Qatar non stanno vivendo momenti particolarmente felici, come rivelato dall’inviato di ‘Yedioth Ahronoth’ Raz Shechnik al periodico ebraico italiano ‘Shalom’. Shechnik, dopo essere rientrato a Tel Aviv, ha documentato quanto accaduto a Doha attraverso dei video pubblicati su Twitter. Un filmato in particolare è diventato virale: lui reagisce agli insulti di persone che sventolavano bandiere palestinesi e replica “Siamo tutti essere umani” e quelli che lo apostrofano con un “tu no”.
Shechnik ha raccontato la vicenda a ‘Shalom’: “Non mi aspettavo che fossero amichevoli con noi, che mi abbracciassero e mi offrissero dolci, so che Israele è considerato un Paese nemico, che sostengono Hamas, ma non mi aspettavo neanche che mi accadessero questo genere di cose. Sono venuto come giornalista, e quando copri un evento mediatico come questo ci sono delle regole, devono lasciarti fare il tuo lavoro, e non è stato possibile farlo. Era un ambiente molto ostile. Ogni qualvolta ci identificavamo come israeliani la gente ci gridava “Fuck Israel”, “Israele brucera’”, “Palestina libera” e maledizioni di ogni genere. E questo non succedeva solo allo stadio, ma anche fuori e nei centri commerciali, dove la gente ci riconosceva”.
“Hanno anche cercato più volte di poggiarmi la bandiera palestinese sulla schiena, così da scattare una foto ridicola e metterla sui social mi sono sentito molestato, hanno fatto in modo che io non potessi svolgere come volevo il mio lavoro, così ad un certo punto ho deciso di identificarmi come proveniente dall’Ecuador per una “missione giornalistica. Quando un ragazzo, un cameraman accreditato venuto dai territori palestinesi, ha continuato a molestarmi, ho deciso di rispondergli e questo è diventato virale. Sono felice, sono contento della mia risposta. Ho ricevuto telefonate e messaggi da tutto il mondo da colleghi giornalisti e tifosi di calcio. Ho attirato molta attenzione, forse troppa Ma ho partecipato a molti eventi sportivi nella mia carriera: la finale di Europa League, alle Olimpiadi, gli Europei, i Mondiali e la Champions League. E non ho mai avuto esperienze come quelle avute in Qatar. E’ la prima volta e spero che sia anche l’ultima. Devo dire che non ho avuto mai paura, però non è stato un bell’ambiente, era ostile e spiacevole”, ha concluso l’inviato.