Paolo Dal Pino, ex presidente della Lega Serie A, è intervenuto all’interno della trasmissione “La Politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento: “Non mi sono pentito di aver lasciato la Lega Serie A. Avevo in programma altre cose. Sono stati due anni molto particolari, mi sono confrontato con una realtà nuova, purtroppo dopo un mese e mezzo è arrivato il Covid e abbiamo parlato più di protocolli medici che di calcio. Riuscire a terminare i campionati e pianificare delle idee che oggi sono patrimonio della Lega sono dei success. Quello della Serie A era un sistema fortemente indebitato per questo proposi l’inserimento dei fondi per trasformare la Serie A in una media company”.
Dal Pino poi è tornato sulla famosa cena del 23 settembre 2021, emersa dalle intercettazioni della Procura di Torino: “Non era assolutamente una cena segreta, come quella ce ne sono state tante. Chi c’era alla cena? Agnelli, Percassi, Scaroni, Saputo, Preziosi con una rappresentanza di 777 che aveva appena acquistato il Genoa. Quell’incontro poteva essere foriero di risultati positivi in un preciso momento storico per la Serie A, perché si inquadrava in quei meccanismi scaturiti dal blocco dell’operazione fondi. Ricordo, a proposito dei fondi, che quando arrivammo ai voti c’è stato uno scontro con 7 squadre tra cui Juve e Inter che, causa Superlega probabilmente, hanno cambiato idea sul progetto. In quello stesso periodo c’era l’asta per i diritti tv e i mesi difficili in cui l’assemblea si spaccò. Ci siamo trovati alla disintegrazione, si bloccarono per alcuni mesi tanti discorsi con grado di conflittualità e tensioni molto forti. Si cercava di ripartire con un pensiero strategico costruttivo”.