Cara Fifa, che senso ha far giocare le partite in simultanea se poi non si fa nulla affinché ci sia un minimo di contemporaneità? Lo avevamo già notato nei primi tre giorni in compagnia della terza e ultima giornata della fase a gironi dei Mondiali di Qatar 2022, ma nel gruppo H si tocca il fondo. Tra recuperi monstre qua e là, la partita tra Ghana e Uruguay è finita circa dieci minuti dopo rispetto al triplice fischio dell’altro incontro tra Corea del Sud e Portogallo. Un’eternità che mina la regolarità dei match, anche se “per fortuna” tra gli africani e i sudamericani non è mutato il risultato, anche perché tra le due squadre non corre affatto buon sangue.
E’ chiaro, se da una parte ci sono sei minuti di recupero e dall’altra otto che vengono pure prolungati (i famosi recuperi dentro al recupero tanto amati da Collina), è inevitabile che si finisca leggermente dopo. Il problema, però, risiede altrove: nel primo tempo sono stati ben sei i minuti da recuperare tra Ghana e Uruguay, era doveroso far cominciare i due secondi tempi in contemporanea, come si è visto spesso ad alti livelli. Quelli ai quali, evidentemente, non aspira la massima competizione per nazionali.