Anche il Marocco ha provato a seguire il buon esempio del Giappone grazie ai consigli di Saad Abid, blogger e content creator marocchino che con i suoi video ha provato a diffondere buon senso e civiltà, promuovendo la pulizia dello stadio. “Lavoro con un gruppo di creatori di contenuti marocchini, ragazzi che, tutti insieme, totalizzano qualcosa come 20 milioni di abbonati sui social. La nostra idea era di far vivere il Mondiale ai marocchini che non sono potuti venire, mettendo in primo piano la nostra cultura, le nostre tradizioni, il nostro paese, come degli ambasciatori. Ma anche utilizzare questi Mondiali con la presenza della nostra nazionale per dare un’immagine positiva del pubblico marocchino. Di solito nel nostro paese, quando ci sono dei derby, finisce nel caos. Con danni e stadi lasciati in condizioni pietose. Venendo qui, ho pensato di convincere tutti a pulire gli stadi come fanno da anni i giapponesi”.
L’idea ha funzionato e come spiega Saad: “Ho comprato 180 sacchi per i rifiuti, li abbiamo divisi nello stadio secondo i biglietti di ognuno e il gesto di pulire è diventato virale. Ho postato un video dopo la prima partita contro la Croazia ed è stato rilanciato moltissimo, ci hanno intervistato molte tv del mondo, in 12 anni di volontariato nessuno ha mai parlato delle nostre operazioni di pulizia. Questo da’ coraggio ed energia. Siamo partiti con la pulizia delle spiagge, io e molti altri siamo surfisti, ma purtroppo in Marocco la gente tende a prenderti in giro quando vede che pulisci. Ti dicono che è roba importata dall’Occidente, che in Marocco non funzionerà mai. Eppure, quelli che hanno partecipato alla raccolta rifiuti nello stadio l’hanno fatto davvero volentieri. Sì, i giapponesi lo facevano prima di noi, ma loro sono anni luce più avanti su certi temi. Ebbene, quando le iniziative sono positive, bisogna copiarle e riproporle”.