In Evidenza

Croazia-Canada, la rivalità che non ti aspetti. Modric e Davies per far parlare il campo

Richie Laryea Canada
Richie Laryea - Foto LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI

Deluso per una sconfitta immeritata, con la carica della gara ancora nelle vene, il Ct del Canada John Herdman si era lasciato trascinare dall’entusiasmo ai microfoni della stampa dopo il ko di misura col Belgio: “Batteremo (usando il verbo non amichevole ‘To Eff’) la Croazia”. E se un battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo, le parole del tecnico in Qatar a Zagabria non sono di certo passate inosservate. Il quotidiano croato 24Sata ha aperto con una prima pagina di lui nudo, con una sola foglia d’acero e la scritta: “La lingua ce l’hai. Hai anche le palle?”. Nel frattempo, lo spogliatoio dei vice campioni del mondo l’ha presa con diplomazia, ma neanche troppo. “Se è il suo modo di motivare, ci sta. Ma potrebbe anche motivare noi”, ha detto Gvardiol. Alla fine però parlerà il campo. E contro il Belgio, la Maple Leaf ha sprecato 21 tiri e Alphonso Davies si è persino visto parare un rigore, prima di recriminare per altri due penalty non concessi.

Un risultato bugiardo, a differenza dello 0-0 col Marocco della Croazia. Il Ct Dalic dopo il pareggio ha chiamato in causa il tema della personalità di una nazionale con sette titolari su undici della finale di Mosca: “Avevamo paura di fare errori”, ha detto. Modric – che di Mondiali ne ha giocati tre in tre decenni diversi – deve indossare la veste del trascinatore, dopo essere finito nella morsa di uno strepitoso Amrabat nel primo match. L’esordio ha reso evidente la mancanza di un bomber di peso: Kramaric ha un peso limitato in area, mentre Petkovic, Livaja e Budimir non sono titolari validi per una big. Per entrambe non si può sbagliare. Un pareggio servirebbe a poco, aspettando il risultato di Belgio-Marocco. Alla fine potrebbero risolverla i nervi nel primo precedente di una rivalità inattesa.

SportFace