Un gol in tap-in facile facile, poi per non farsi mancare nulla una girata volante che si iscrive già in vetta alla classifica (fin qui) dei gol del Mondiale in Qatar. Il tutto dopo un primo tempo orribile per il quale è stato a un tanto così dalla sostituzione. E’ Richarlison, signori, prendere o lasciare. Conte lo conosce bene e al Tottenham non gli nega degli spazi, Tite lo preferisce a Gabriel Jesus e lui ripaga la fiducia con una doppietta da trascinatore puro. Quella con cui il Brasile schianta la Serbia e si candida ulteriormente al ruolo – non poi così ambito agli inizi – di favorita assoluta.
Però è così, non ci si può tirare indietro: i verdeoro riescono a fare un salto di qualità tra primo (opaco) tempo e il secondo nel quale emergono tutte le grandissime potenzialità di questa squadra, l’unica insieme alla Francia a unire fisicità e tecnica a questi livelli. Alisson è spettatore non pagante contro una squadra che in teoria è molto pericolosa lì davanti, il centrocampo è granitico e con un Casemiro formato deluxe, in avanti si scatena Vinicius e Raphinha seppur a fasi alterne si fa apprezzare.
Una squadra perfetta, una serata perfetta. Anzi no. Perché Tite rischia di perdere Neymar, sul quale si abbatte di nuovo la maledizione dei Mondiali. Un infortunio alla caviglia, che si è gonfiata in modo preoccupante, difficile dire se il fuoriclasse del Psg potrà tornare subito a disposizione. Ma la sua uscita dal campo, sconsolato, e le lacrime in panchina, con un linguaggio del corpo negativo, non lasciano ben sperare. A Doha era andato tutto liscio, questa è la macchia su una bellissima serata. E forse, il fatto di aver giocato bene anche senza Neymar negli ultimi venti minuti, può essere una piccola nota positiva della quale comunque Tite avrebbe fatto tranquillamente a meno.