Bože pravde (“O Dio della giustizia”) è l’inno nazionale della Serbia. Il brano è stato scritto nel 1872 da Jovan Đorđević (1826-1900) e composto da Davorin Jenko, compositore sloveno chiamato a Belgrado dal re di Serbia per dirigervi il conservatorio di musica. Di seguito il testo e il video dell’inno.
Bože pravde, ti što spase
od propasti dosad nas,
čuj i odsad naše glase
i od sad nam budi spas.
Moćnom rukom vodi, brani
budućnosti srpske brod,
Bože spasi, Bože hrani,
srpske zemlje, srpski rod!
Složi srpsku braću dragu
na svak dičan slavan rad,
sloga biće poraz vragu
a najjači srpstvu grad.
Nek na srpskoj blista grani
bratske sloge zlatan plod,
Bože spasi, Bože hrani
srpske zemlje, srpski rod!
Nek na srpsko vedro čelo
tvog ne padne gneva grom
Blagoslovi Srbu selo
polje, njivu, grad i dom!
Kad nastupe borbe dani
k pobedi mu vodi hod
Bože spasi, Bože hrani
srpske zemlje, srpski rod!
Iz mračnoga sinu groba
srpske slave novi sjaj
nastalo je novo doba
Novu sreću, Bože daj!
Otadžbinu srpsku brani
pet vekovne borbe plod
Bože spasi, Bože brani
moli ti se srpski rod!
Traduzione:
Dio della Giustizia; Tu che ci hai salvati
quando si trova in una situazione di schiavitù più profonda,
Ascolta le voci dei tuoi figli serbi,
Sii il nostro aiuto come in passato.
Con la Tua possente mano sorreggici,
Ancora la nostra robusta traccia di percorso;
Dio, la nostra speranza; proteggi e custodisci,
Le terre serbe e la razza serba!
Legate i nostri parenti in un legame più stretto
Insegnate l’amore che non verrà meno,
Possa l’odiato demone della discordia
Mai nelle nostre file prevale.
Lasciate che i frutti dorati dell’unione
Il nostro giovane albero della libertà grazia;
Dio, il nostro Maestro! Guida e prospera,
Le terre serbe e la razza serba!
Signore! Evita da noi la Tua vendetta,
Tuono della Tua temuta ira;
Benedici ogni città e borgo serbo,
Montagna, prato, focolare e guglia!
Quando il nostro ospite va in battaglia
Morte o vittoria da abbracciare.
Dio degli eserciti! Sii il nostro leader,
Le terre serbe e la razza serba!
Sul nostro sepolcro delle età
Rompe la mattina della resurrezione,
Dal pantano della più terribile schiavitù
La Serbia rinasce di nuovo.
Attraverso cinquecento anni di durata
Ci siamo inginocchiati davanti al Tuo volto,
Tutti i nostri parenti, o Dio! Consegnare,
Così implora la razza serba!