Il Mondiale non ingrana. Dopo tre partite, il verdetto è che non abbiamo visto ancora partite avvincenti, ma tutte mal giocate da almeno una squadra in campo, e vinte dall’avversaria con poco sforzo. Non è del tutto il caso del match tra Senegal e Olanda, perché anche gli oranje hanno faticato maledettamente per un’ora, ma vincendo nel finale con due gol è arrivato un successo fondamentale quanto non proprio figlio del bel gioco e dello spettacolo.
Gakpo e Klaassen, due acuti in extremis quando tutto sembrava apparecchiato per lo 0-0. Aiutati da Mendy, che sbaglia tutto nel primo gol con un’uscita fuori tempo, poi nel secondo respinge male su un tiro comunque insidioso. Van Gaal può esultare, ma è chiaro come con l’Ecuador serva una prestazione sicuramente più convincente. Perché i sudamericani hanno dimostrato di saper ripartire con tanta velocità e con fisicità sugli esterni, e potrebbero andare a nozze col gioco compassato messo in mostra oggi dai Paesi Bassi.
In ogni caso, la difesa a tre di Van Gaal, che negli ultimi tempi ha dato discreti frutti nonostante alcune critiche di troppo in patria, funziona e annulla l’attacco senegalese alleggerito dalla pesante assenza di Manè. C’è Dia della Salernitana, ma non si fa vedere, ci sono anche le parate dell’esordiente Noppert, due metri e tre centimetri, scartato in passato dal Foggia e oggi a fare le fortune della nazionale olandese. A differenza del suo collega, lui incide positivamente sul risultato. E’ anche così che uno 0-0 annunciato pe come si era messo pende invece dalla parte di una o dell’altra squadra. E per l’Olanda può sicuramente essere una vittoria ancora più importante proprio perché non cercata fino in fondo: imparare a vincere senza convincere è stata la mancanza atavica di chi è arrivato per tre volte in finale senza mai trionfare.