Da Padova-Alzano Virescit a Qatar-Ecuador. Da Schio al Qatar. Daniele Orsato sarà il primo arbitro italiano a dirigere una partita inaugurale di un Mondiale. E sarà il primo europeo a distanza di 24 anni dall’ultima volta: Garcia Aranda, direttore di gara del Brasile-Scozia d’apertura di Francia 1998. La lunga carriera del fischietto veneto ha un altro, importante capitolo. Internazionale dal 2010, con una finale di Champions alle spalle e col premio di miglior fischietto nell’anno solare nel curriculum. “Quando ho saputo che avrei diretto la finale Psg-Bayern sono tornato a casa, mi sono seduto sul letto e ho pianto. Quando i miei figli mi hanno visto con le lacrime hanno capito subito che mi era stata assegnata la finale e ci siamo abbracciati“, disse in un’intervista al Corriere Veneto. La reazione deve essere stata simile anche stavolta. Il Mondiale in Russia di Orsato fu al var. Non scontato, in quello che fu il torneo della prima volta con la tecnologia a bordocampo.
Ora un’altra prima volta, con una gara inaugurale che vedrà Qatar ed Ecuador in campo nella prima giornata del Mondiale delle polemiche. Non è un problema la pressione per l’arbitro italiano che più di tutti è noto per la personalità e la glaciale determinazione nelle decisioni. Con lui gli assistenti Ciro Carbone e Alessandro Giallatini, con Massimiliano Irrati e Paolo Valeri, che opereranno in Sala VAR. Alla fine però le decisioni le dovrà prendere lui di fronte a 60.000 spettatori e con milioni di spettatori da tutto il mondo. Come José Roberto Wright nel 1990, Horacio Elizondo nel 2006, Ravshan Ermatov nel 2010, Yūichi Nishimura nel 2014, Nestor Pitana nel 2018. Nomi leggendari del fischietto. E la finale? Gonella nel 1978, Collina nel 2002 e Rizzoli nel 2014 gli unici tre italiani. Per ora un sogno e poco più per Orsato. Poco importa quando ci si è già guadagnati un posto nella leggenda nel complesso mondo arbitrale.