“La birra è fuori dai Mondiali”, scrive il New York Times. E’ ufficiale, seguirà a breve l’annuncio. La vicenda rischia di scatenare un caso commerciale e politico tra la Fifa, gli sponsor, e il Qatar. Con “un brusco voltafaccia”, scrive il Nyt, “i funzionari del Qatar hanno deciso che l’unico alcol in vendita negli stadi durante il mese di Coppa del Mondo sarà analcolico”. La decisione è stata confermata al giornale da un funzionario della Coppa del Mondo che non vuole essere nominato. Il Qatar è una nazione musulmana conservatrice in cui la vendita di alcol è strettamente controllata. Ma ora, con questo ‘ban’, si complicherà l’accordo di sponsorizzazione da 75 milioni di dollari della Fifa con Budweiser”, a 48 ore dall’inizio del torneo. Peraltro sulla guida ufficiale della Fifa per i fan c’è scritto che “i possessori di biglietti avranno accesso ai prodotti Budweiser, Budweiser Zero e Coca-Cola all’interno del perimetro dello stadio” per almeno tre ore prima delle partite e per un’ora dopo”.
Nel corso della giornata è arrivata l’ufficialità da parte della Fifa: “Dopo discussioni tra le autorità del paese ospitante e la FIFA, è stata presa una decisione di concentrare la vendita di alcolici al FIFA Fan Festival e nei locali con licenza, rimuovendo i punti vendita dai perimetri degli stadi – si legge in una nota ufficiale del massimo organo calcistico – Non c’è impatto sulla vendita della Bud Zero (birra analcolica, ndr) che rimane disponibile in ogni stadio della Coppa del Mondo in Qatar. Le autorità del paese ospitante e FIFA continueranno ad assicurare che gli stadi e le aree che li circondano possano garantire un’esperienza godibile, rispettosa e piacevole a tutti i fan. Gli organizzatori del torneo apprezzano che AB InBev’s (azienda cui fa capo il marchio Budweiser, ndr) abbia compreso e il supporto continuo per il nostro impegno combinato a fornire un servizio per tutti durante Qatar 2022″.