Mancano poche settimane all’inizio dei Mondiali in Qatar e le polemiche non cennano a placarsi un po’ su ogni fronte. L’ultimo ad essere coinvolto è stato il Ct dell’Inghilterra Gareth Southgate, criticato da diverse associazioni per i diritti umani per aver affermato che i lavoratori in Qatar sono “uniti” nel volere che la Coppa del Mondo si giochi regolarmente.
Amnesty International, ad esempio, non ha mancato di criticare le ultime esternazioni del commissario tecnico britannico: “Non c’è dubbio che molti lavoratori siano anche tifosi di calcio – le parole di Ella Knight, attivista per i diritti civili –. Ma quello che più ci chiedono è la tutela dei loro diritti, stipendi equi, poter cambiare lavoro liberamente, in condizioni di sicurezza, prima, durante e dopo il mondiale”. Amnesty ha anche voluto sottolineare come a meno di tre settimane dal fischio d’inizio del mondiale, la FIFA non abbia ancora preso ufficialmente posizione sugli abusi subiti dai lavoratori in Qatar nel periodo di preparazione alla Coppa del Mondo”.