A meno di un mese dall’inizio dei Mondiali, l’Australia è diventata la prima a rilasciare una dichiarazione collettiva di giocatori che criticano il mancato rispetto dei diritti umani del Qatar. Ben 16 sono i giocatori che, tramite un video, hanno affrontato il problema del trattamento del Paese nei confronti dei lavoratori migranti e della comunità Lgbtq+. La lista completa vede l’ex portiere dell’Arsenal e del Brighton Mat Ryan, insieme a Jackson Irvine, Bailey Wright, Jamie Maclaren, Nick D’Agostino, Craig Goodwin, Danny Vukovic, Andrew Redmayne, Mathew Leckie, Mitchell Duke, Mitch Langerak, Denis Genreau, Cameron Devlin, Adam Taggart, Kye Rowles ed anche Alex Wilkinson, presidente del sindacato Professional Footballers Australia (PFA). Ecco le parole proprio del capitano Ryan: “Ci sono valori universali che dovrebbero definire il calcio. Valori come rispetto, dignità, fiducia e coraggio. Quando rappresentiamo la nostra nazione, aspiriamo a incarnare questi valori”. Nel messaggio viene accusato il trattamento riservato ai lavoratori migranti e la scarsa esperienza in materia di diritti umani hanno colpito lo stato del Golfo, dove le relazioni tra persone dello stesso sesso sono criminalizzate. I giocatori hanno sottolineato come l’attuazione delle riforme “rimane incoerente e richiede miglioramenti. Questi lavoratori migranti che hanno sofferto non sono solo numeri, sono come i migranti che hanno plasmato il nostro Paese e il nostro calcio: possiedono lo stesso coraggio e determinazione per costruire una vita migliore. Affrontare questi problemi non è facile. E non abbiamo tutte le risposte. Siamo al fianco di Fifpro, Building and Wood Workers International e International Trade Union Confederation, cercando di incorporare le riforme e stabilire un’eredità duratura in Qatar. Ciò deve includere la creazione di un centro risorse per i migranti, un rimedio efficace per coloro a cui sono stati negati i propri diritti e la depenalizzazione di tutte le relazioni omosessuali. Questi sono i diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti a tutti e garantiranno continui progressi in Qatar. In questo modo possiamo garantire un’eredità che va ben oltre il fischio finale della Coppa del Mondo Fifa 2022”.