Ciclismo

Giro del Delfinato 2017, le pagelle della seconda tappa: Démare vince una volata senza storia

Arnaud Démare alla Paris-Roubaix 2015 - Foto di Felouch Kotek CC BY-SA 4.0

La seconda tappa del Giro del Delfinato viene vinta da Arnaud Démare (FDJ), grazie ad una volata imperiosa. Nonostante le difficoltà accusate fin sulle prime rampe delle salite di giornata, il francese si impone in maniera netta ad Arlanc su Alexander Kristoff (Katusha-Alpecin) e Nacer Bouhanni (Cofidis).

FUGA AL PRONTI VIA- Al chilometro zero partono all’attacco tre corridori, che riescono subito a prendere il largo rispetto al gruppo: Koen Bouwman (LottoNL–Jumbo), Romain Combaud (Delko Marseille–KTM), Nathan Brown (Cannondale–Drapac). Il loro vantaggio massimo non supera mai i 3 minuti e 50 causa forcing della Lotto-Soudal, squadra detentrice della maglia gialla dopo il successo di ieri firmato De Gendt. Sul Col des Supeyerd l’Astana si mette in testa a tirare, tanto che uno dei suoi uomini,  Alexey Lutsenko (Astana), riesce a congiungersi coi tre fuggitivi. Da segnalare la difficoltà di Arnaud Démare (FDJ) e Bryan Coquard (Direct Energie) nel tenere le ruote della carovana principale fin dai primi Gpm di giornata. I due velocisti riescono comunque a tornare nel plotone della maglia gialla a 70 chilometri dal traguardo, una volta finite le asperità da affrontare.

IL FINALE – Dai settanta chilometri al traguardo in poi non sono più previsti Gpm, il finale si contraddistingue soltanto per dei continui saliscendi. L’avvicinamento del gruppo ai fuggitivi è lento ma inesorabile e si completa ai meno 3 dall’arrivo, quando viene ripreso anche Lutsenko, l’ultimo ad arrendersi. La volata finale vede il successo chiaro di Arnaud Démare (FDJ), dimostratosi nettamente più veloce rispetto agli altri sprinter. Si tratta del sesto successo stagionale per il velocista francese.

PAGELLE

Lotto Soudal 8,5: la squadra della maglia gialla Thomas De Gendt dimostra di tenere fortemente al mantenimento del simbolo del primato, amministrando con lucidità lo svantaggio rispetto ai fuggitivi. Causa presenza di Nathan Brown, staccato dal belga di poco più d’un minuto, l’attacco non prende mai il largo. Con un De Gendt al top della forma, sicuri che vogliano abdicare nei tapponi montani previsti da venerdì?

Alexander Kristoff 7,5: non era di certo lui, alla vigilia, il primo avversario di Démare negli sprint. Tutti prevedevano un duello tra Arnaud ed il connazionale Bouhanni. Invece la Katusha l’ha trainato bene col suo treno ed il norvegese ha fatto il suo bruciando Nacer sul traguardo. Démare ha oggettivamente una marcia in più, non poteva far di meglio.

Arnaud Démare 10: si dimostra di un altro pianeta sugli arrivi veloci, una delle volate meno combattute dell’anno. Il più forte tra gli sprinter è lui, e nessuno degli altri sembra in grado di poterci contraddire. Il finale non era esattamente nelle sue corde e veniva da uno sforzo-extra per aver dovuto riprendere le ruote del gruppo dopo i tormentati chilometri di salita. Nonostante questo, ha rifilato un distacco netto a Kristoff e Bouhanni.

Sonny Colbrelli 5: lancia la sua volata troppo in anticipo, tanto che sembra partire in slow motion. Ha calcolato male i tempi di lancio ed è costretto ad accontentarsi dell’ennesimo piazzamento. Un vero peccato visto che l’arrivo si adattava perfettamente alle sue caratteristiche.

Alexey Lutsenko 8: si imbuca nella fuga di giornata dopo rincorsa solitaria avviata sul Gpm del Col des Supeyerd, e sempre in solitaria tenta il gran colpo nel finale. Azione tanto coraggiosa quanto inutile, il suo destino era segnato fin dall’inizio. Voto altro per lui, ma basso per la Astana (4,5), che ha sacrificato il suo uomo veloce all’altare della spettacolarità. Il russo ha animato una tappa dai contorni piuttosto piatti.

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