Non c’è forse una passione più grande, una passione che riesce ad accomunare così tante persone al mondo come quella dello sport. Svolgere un’attività fisica non solo per piacere personale ma soprattutto mettendosi a confronto con altri, gareggiando in maniera professionale, ha origini antichissime.
Senza arrivare ai tempi dell’antica Roma e ai suoi leggendari Giochi o a quelli dell’antica Grecia con le sue prime Olimpiadi, tutti ricordano la celeberrima frase di Pierre de Coubertin: “La cosa importante nei Giochi Olimpici non è vincere ma partecipare”. Chissà se il fondatore delle moderne Olimpiadi, colui che riuscì a darne vita ad Atene nel 1896, avrebbe mai immaginato che quello spirito che spinge a gareggiare in una disciplina o sport, qualunque essa sia, avrebbe contraddistinto la nostra epoca. Ovviamente, gli sport da praticare o verso cui appassionarsi tra i quali scegliere sono quasi infiniti, soddisfacendo in un qualche modo le velleità e i desideri di chiunque li ami.
Comunque, specie negli ultimissimi decenni, è diventata pian piano consuetudine catalogare ciascuno sport in una “antipatica” classificazione, tra sport “maggiori” e “minori”. Gli sport sono stati così inseriti in un’urna o nell’altra a seconda del seguito che hanno, al numero di tifosi che lo seguono appassionatamente in persona nella struttura sportiva, di coloro che lo seguono da casa sottoscrivendo vari abbonamenti pay-tv, di coloro che acquistano oggetti di merchandising o in base al risalto mediatico che ne viene dato. Tutto ciò, ovviamente, è molto relativo in base alla cultura, storia e tradizione di ciascuna nazione.
Lo sport che fa esplodere i cuori dei tifosi negli Stati Uniti d’America o in India potrebbe non avere lo stesso effetto su quelli degli amanti dello sport in Italia e in moltissime altre nazioni. Facendo riferimento alla nostra amata terra italiana non si può che ammettere che se si cita il termine “sport” la prima parola che le viene immediatamente associata nel 99% dei casi è “calcio”. Ciò è dovuto all’antica tradizione calcistica del nostro paese, all’innegabile bellezza insita di questo sport, alla memoria storica associata ad ormai numerosi personaggi e vere e proprie leggende che lo hanno fatto amare ed anche all’impressionante sovraesposizione mediatica alla quale è sottoposto.
Ma c’è anche una rinnovata verità che è ormai innegabile e non può essere nascosta: ci sono diversi altri sport che da sempre sono considerati “minori” che stanno letteralmente crescendo, mettendosi sempre più in mostra, acquisendo sempre più iscritti e praticanti e ritagliandosi una fetta sempre maggiore nell’esposizione nazionale con campionati e tornei di notevole prestigio. Sì, si può dire che in Italia non si vive più di solo calcio.
Basket: una nuova era?
Il primo sport che merita in assoluto una menzione è la pallacanestro (o basket). I dati indicano chiaramente che il basket è tra gli sport più seguiti al mondo, richiamando milioni di tifosi nel mondo nei palasport che amano vedere i loro beniamini compiere prodezze nell’inserire quante più volte possibile una palla in un canestro. Anche in Italia, per quanto da sempre considerato secondario, sta riscuotendo sempre più interesse e apprezzamento. Lo dimostra soprattutto l’occhio di riguardo che le emittenti televisive gli mostrano, con le partite del campionato o della nazionale che vengono trasmesse generando anche un certo giro economico. Si calcola che ben 10 milioni di persone ogni anno si appassionino, lo seguano e pratichino in Italia. Ciò ovviamente ha attratto il fiuto delle varie tv e sponsor che stanno facendo fruttare circa 75 ml di euro ogni anno. Solo di diritti televisivi per trasmetterne le partite si aggirano sui 2.5 ml di euro l’anno. Ovviamente sarebbe importante che anche dal punto di vista degli stipendi per i giocatori professionisti migliorasse. Il paragone con il calcio non è per niente possibile ad oggi.
La magia del volley
Se il basket, anche grazie alla NBA, è riuscito a raggiungere il grande pubblico, il volley nel nostro Paese ha sempre avuto riscontro ma a fasi alterne. Gli ultimi anni, soprattutto grazie ai grandi risultati raggiunti dalle nazionali, sia maschile che femminile, sono stati un grande attrattore soprattutto per le giovani generazioni. Non si raggiungeranno mai i numeri del calcio ma essere riusciti comunque ad avere una diretta televisiva sulla tv generalista in prime time è già un grande successo.