L’Atalanta adesso non può certo più nascondersi. Partita a fari spentissimi, vuoi per le difficoltà dello scorso anno, vuoi per un mercato sulla carta non entusiasmante, doveva essere ancora una volta l’ottava sorella. E invece, almeno per una notte, la Dea guarda tutti dall’alto e con la vittoria contro un Sassuolo ben schierato e difficile da piegare. Tutto in un minuto, anche se di mezzo ce ne sono altri quindici di intervallo: da qui si vede la fame e la determinazione degli orobici, che per raddrizzare una partita nata male con il gol di Kyriakopoulos, bellissimo e speciale, visto che si tratta del primo svantaggio in questo campionato subito da parte dei nerazzurri, ci mettono appena cinque minuti.
Nel recupero del primo tempo il pareggio di Pasalic su una disattenzione dei neroverdi, dopo pochi secondi nel secondo tempo ci pensa l’uomo in più di questa stagione, Lookman e la sua esultanza. Mettetevi gli occhiali, cercate l’Atalanta nella classifica della Serie A. Fatelo in alto, molto in alto: in attesa del Napoli, la banda di Gasperini è in vetta e lo è con merito, e va a dormire guardando tutti all’ingiù.
Inutile nasconderlo, questa è un’Atalanta ben diversa da quella degli scorsi anni. Più bassa, più arcigna nel difendere, meno “pazza” e più quadrata. Non disdegna chiudersi a riccio e ripartire, sferra colpi ben assestati e su quelli costruisce vittorie più di misura che in larghezza. E soprattutto è imbattuta, perché 24 punti in dieci partite vuol dire arrivare come minimo in Champions. Un ritmo formidabile, non ci si può più nascondere. E’ la nuova, ennesima mutazione di una squadra che non smette mai di stupire.