Pazza Inter. Mai fu più abusata una locuzione, ma stavolta è l’unico commento possibile al 3-3 di Barcellona. Ma non solo: è un pareggio, sì, ma mai come questa volta vale come una vittoria. Insomma, al Camp Nou è la fiera dei luoghi comuni, ma non comune è la serata di Champions che si regala la squadra nerazzurra, che dopo aver battuto i blaugrana otto giorni fa vanno vicinissimi a ripetersi una settimana dopo, finiscono per pareggiarla coi fuochi d’artificio nel finale, rischiando di vincerla nel recupero (ma Asllani non va condannato).
Una partita infinita, il verdetto però è elementare: l’Inter è a un passo dagli ottavi e basterà battere il Viktoria Plzen, squadra materasso a dir poco, fra due settimane. Riuscendoci, sarà due su due per il tanto criticato Simone Inzaghi. In ogni caso, se i nerazzurri dovessero fare harakiri, il Barcellona dovrebbe vincere col Bayern Monaco per sperare ancora.
Finale infinito, ma che Inter
E va detto che con la vittoria dell’Inter sarebbe pure auspicabile una vittoria dei blaugrana, visto che la Beneamata sarebbe qualificata, ma allo stesso tempo potrebbe ancora giocarsi il primo posto nello scontro diretto finale coi bavaresi. E’ vero, poteva essere una serata ancora più bella e indimenticabile: Gosens sembrava averla decisa, poi Asllani ha avuto quella palla che si sognerà a lungo. Ma va anche detto che la forza di questa squadra, capace di reagire colpo su colpo, accettando di difendere basso ma reagendo alla grande in contropiede. Barella e Lautaro Martinez tornano al gol e superano i momenti non troppo idilliaci in campionato, quindi dopo il 2-2 che ridà vita al Camp Nou, l’Inter segna ancora con Gosens.
Il finale è infinito, Lewandowski punisce ancora Onana e il 3-3 avrebbe potuto fare tremare le gambe a tutta la squadra. Tremano solo a Asllani, che combina un disastro in due contro zero, ma per sua fortuna il risultato non cambia e così fra due settimane potranno arrivare i titoli di coda solo rimandati.