“Darò fiducia ai giocatori, li sosterrò se lavorano duro, danno il loro meglio in allenamento e si prendono le loro responsabilità in campo. Ma siamo uniti, le nostre ambizioni sono alte e dobbiamo rispondere in campo. Quello che mi aspetto dai miei calciatori è che siano coraggiosi. E anche un po’ più ‘sporchi’, un po’ più furbi: prendiamo troppi cartellini, anche se alcuni non li capisco come per esempio l’ammonizione di Dalot dopo appena due minuti nel derby”. Per Erik Ten Hag è quello il passo successivo che deve fare il suo Manchester United.
Fin qui la stagione dei Red Devils è stata da montagne russe ma il tecnico olandese ritiene che ci siano i margini per migliorare “fisicamente e mentalmente. Col City ci è mancata intensità ma è come una routine, uno stile di vita che devi implementare in ogni allenamento. Ma non è qualcosa che costruisci in una settimana o in un mese. Il City in questo senso è un punto di riferimento, altre squadre giocano con intensità ma anche noi abbiamo dimostrato di poterlo fare, contro Liverpool e Arsenal. Si tratta di farlo con continuità ed è quello per cui lavoriamo. Ma servono mesi, non è qualcosa che arriva da un giorno all’altro”.