Il tecnico del Manchester City, Pep Guardiola, ha parlato in vista del match di Champions League di domani contro il Copenhagen. Ecco le sue parole: “Alla sua età non c’è nessuno come lui. I numeri parlano da soli. E al nostro interno, nello spogliatoio e in campo, vediamo cose che non compaiono nelle statistiche ma che ci rendono felici di averlo con noi. Foden? L’impatto con Phil quando sono arrivato nel 2016 è stato: wow. Anche nella mia seconda stagione ha iniziato a giocare partite importanti. Non sente la pressione, è un po’ come Bernardo Silva: più è importante il palcoscenico, meglio gioca. È un calciatore giovane, vogliamo che resti per molti anni. È cresciuto tantissimo ma è affidabile sotto l’aspetto fisico per cui ci mette intensità in tutto. In Champions se sbagli non hai tempo per recuperare. Inoltre col Mondiale di mezzo il calendario è questo e bisogna adattarsi. Sia ieri notte che oggi ho studiato il Copenhagen, sono molti ben organizzati e dovremo dare il massimo per vincere: con 9 punti dopo tre gare saremmo vicini a passare il turno”.
E ancora: “Chi mi ha impressionato di più nel Copenhagen? Io guardo alla mia squadra, se ha preso seriamente o meno i complimenti ricevuti per le ultime partite. Se c’è qualcuno che parla troppo, la cosa non mi piace. Io so chi siamo e che possiamo creare dei problemi al Copenhagen ma non vinciamo perché siamo il Manchester City, è già successo in passato che se non siamo chi siamo andiamo in difficoltà. Le mie aspettative sono più umili di quelle dei media che si aspettano che noi vinciamo. Non sono quel tipo di allenatore, ho tantissimo rispetto per loro e nella singola partita tutto può succedere. Non ho guardato la loro classifica ma come hanno giocato con Siviglia e Dortmund”.